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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Coronavirus: studio Iss su primo mese epidemia fotografa efficacia misure

in Lombardia picco contagiosità tra 17 e 23 febbraio, picchi diversi nelle varie Regioni


Roma, 14 apr. (Adnkronos Salute) - Le misure di contenimento del virus hanno avuto un effetto positivo sull'indice di contagiosità del Sars-Cov-2, "facendolo diminuire già dai primi giorni dopo l’applicazione sia in Lombardia che, con un certo ritardo temporale, nelle altre regioni". A fotografare l’andamento del primo mese di epidemia in Italia è un articolo pubblicato ieri sul sito di preprint 'MedArxiv'.


Nello studio i ricercatori dell'Iss e della Fondazione Bruno Kessler di Trento, fra cui Giovanni Rezza e Silvio Brusaferro, hanno analizzato i dati del sistema di sorveglianza nazionale fino al 24 marzo (corrispondenti a circa 63 mila casi). Oltre a descrivere le caratteristiche principali dell'epidemia, come la mortalità, hanno applicato dei modelli matematici per stimare l'andamento di R0, che dà la misura della capacità del virus di diffondersi in assenza di misure di contenimento, e di Rt, parametro che indica l'indice di riproducibilità del virus in un dato momento in presenza di misure, in alcune regioni. Ebbene, in Lombardia il valore di R0 ha raggiunto il massimo di 3 tra il 17 e il 23 febbraio, per poi iniziare la discesa man mano che venivano adottate le misure di contenimento a livello locale e nazionale.


Al 24 marzo l'indice era ancora poco sopra 1, ma con un trend favorevole consolidato (se l'indice è superiore a 1 ogni persona infetta ne contagia più di una, e l'epidemia di conseguenza si espande). "Un discorso simile, in qualche caso traslato nel tempo, riguarda le altre regioni esaminate", spiegano i ricercatori.


In Emilia Romagna ad esempio "l'indice era ancora sotto 1 il 10 febbraio, ma ha raggiunto rapidamente i valori della Lombardia tanto da arrivare a circa 3 la settimana successiva". Nel Lazio e in Puglia, "dove il virus circolava probabilmente molto meno rispetto alle regioni del nord, il valore 1 è stato superato verso la metà di febbraio, con un picco raggiunto a ridosso dell'inizio delle prime misure su scala nazionale, quando è iniziata una discesa".


"L'infezione da Covid-19 in Italia - concludono gli autori - è emersa con un cluster di esordio simile a quello descritto a Wuhan, e come in quel caso ha mostrato esiti clinici peggiori nei maschi anziani con comorbidità. L'R0 iniziale di 2,96 visto in Lombardia spiega l'alto numero di casi e la rapida diffusione geografica osservata. In generale il valore di Rt nelle regioni italiane sta diminuendo, anche se in maniera diversa nel paese, e questo sottolinea l'importanza delle misure di controllo non farmacologiche".


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