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Martedì, 16 Aprile 2024
Salute

Covid: cardiologi Sic, 'dati rassicurati su rischi miocarditi da vaccino'

Il presidente Indolfi, 'da dati Usa nessun morto, beneficio resta maggiore'


Roma, 9 dic. (Adnkronos Salute) - I dati sui pericoli di miocarditi per chi si vaccina contro il Covid "sono rassicuranti". E il rapporto rischio-beneficio "resta sempre favorevole all'immunizzazione dal virus pandemico". Parola degli specialisti della Società italiana di cardiologia (Sic), riuniti oggi per la conferenza stampa di presentazione dell'82esimo congresso nazionale che si apre oggi a Roma, in presenza e da remoto, per chiudersi il 12 dicembre. "C'è stata una grande attenzione mediatica in questi giorni per il rischio di miocarditi e pericarditi dopo il vaccino anti Covid con mRna. I dati però sono rassicuranti. E' appena uscito uno studio su 'Circulation', che dimostra che, negli Stati Uniti, i soggetti che sono stati colpiti da miocarditi dopo la vaccinazione - e questo a due giorni dall'inoculazione del vaccino - la malattia è stata lieve, la dimissione dall'ospedale precoce e non si è registrato nessun morto", ha spiegato il presidente Sic Ciro Indolfi.


"Il costo-beneficio della vaccinazione anti Covid - ha aggiunto Indolfi - è sicuramente a favore della vaccinazione". Pur evidenziandosi un rischio lievemente maggiore in giovani di età inferiore ai 30 anni (circa 15 casi su 100mila), il presidente Sic rassicura che "i casi di miocarditi sono stati lievi, più frequenti nel sesso maschile e nei soggetti di circa 15 anni con una rapida risoluzione nel 95% dei casi". E sulla base della casistica appena pubblicata si conferma "nelle rare miocarditi nei giovani al di sotto dei 21 anni non vi è stato nessun decesso".


Gianfranco Sinagra, vicepresidente Sic ha fornito qualche dato: sappiamo che negli anni prima della pandemie e della vaccinazione estensiva "il numero stimato di miocarditi è stato di 20-25 per 100mila abitanti ogni anno. Il numero di miocarditi legate al Covid non in relazione con il vaccino, in generale, è di 11 per 100mila persone l'anno e il numero di miocarditi attribuibili ragionevolmente al vaccino è inferiore a 5 per 100mila pazienti l'anno. Quindi abbiamo a che fare con numeri che sono 4 o 5 volte inferiori rispetto alle miocarditi che vengono generalmente osservate".


Anche se nei maschi giovani questa percentuale aumenta, in ogni caso "il bilancio beneficio-rischio - sostiene Sinagra - resta ampiamente a favore della pratica vaccinale che è da consigliare insieme alle misure di distanziamento sociale e mascherina perché sono gli unici strumenti che possono rilanciare la vita, l'economia, l'istruzione e ridare una prospettiva di futuro che la pandemia decurta". Ulteriori studi, ha aggiunto Sinagra, "saranno utili per la comprensione dei possibili meccanismi alla base degli episodi miocarditici, ma attualmente vaccinarsi rimane fondamentale per preservare in primis la salute ma anche garantire libertà, crescita e sviluppo".


Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto Sic ha sottolineato, infine, che "dobbiamo tranquillizzare, rimarcando gli aspetti di sicurezza. E ricordare, sia pure con qualche episodio di miocardite, lieve e senza gravi conseguenze, questo rappresenta un minimo prezzo da pagare per una vaccinazione di massa che oggi sta portando il Paese a essere tra i più virtuosi al mondo in tema di contrasto al Covid. E tutto sommato con una prevalenza di casi e posti letto occupati che continua ad essere sostenibile".


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