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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Covid: veterinari, 'animali possono infettarsi ma nessuna prova contagio all'uomo'

Colangeli (Anmvi), 'contraggono forme lievi ma giusto mantenere attenzioni per proteggerli'


Roma, 7 gen. (Adnkronos Salute) - Gli ultimi a contrarre il Covid-19 dall'uomo, in ordine di tempo, sono stati i cervi selvatici del Nord America "ma non ci sono riscontri di un passaggio del virus da animale a uomo. Gli animali possono contrarre forme respiratorie leggere, come era già successo anche ad alcune tigri dello zoo del Bronx contagiate dal guardiano positivo al virus. Può esserci il passaggio uomo-animale ma non c'è il passaggio animale-uomo". A chiarirlo all'Adnkronos Salute è Raimondo Colangeli, vicepresidente dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi).


"Al momento quello che sappiamo, secondo indicazioni dell'Iss, è che non ci sono notizie scientifiche che ci possano allarmare in questo senso. La raccomandazione - aggiunge invece il veterinario - è per chi dovesse contrarre il virus, quella di non avere contatti troppo ravvicinati con i propri animali per cercare di non trasmettergli forme respiratorie che generalmente però sono abbastanza leggere e si manifestano con rinite e febbretta ma niente di grave". Insomma in caso di contagio "bisogna adottare con gli animali tutte le precauzioni che si applicano con le persone: mascherina, lavaggio delle mani, distanziamento e, in caso di affidamento del cane al dog-sitter per portarlo fuori, disinfettare il guinzaglio prima di affidargli il cane".


"Ribadisco - insiste Colangeli - che non ci sono casi di animali che abbiano infettato l'uomo mentre ci sono stati pochi casi di contagio anche da parte dell'uomo agli animali domestici ma poi il virus si è fermato lì".


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