Luppi (Msd Italia), 'bene Governo su Fondo sanitario nazionale, ora nuova governance per spesa’
‘Legge bilancio non affronta le criticità del settore, meccanismo payback iniquo e discriminatorio’
Roma, 31 gen. (Adnkronos Salute) - ?Siamo grati al nuovo Governo per aver mantenuto elevata la soglia di attenzione sulla sanità: lo ha fatto prevedendo un incremento del Fondo sanitario nazionale per i prossimi anni, risorse ad hoc per farmaci e vaccini Covid-19 e fondi per finanziare il Piano nazionale di contrasto all'antimicrobico-resistenza. La nuova Legge di Bilancio, però, non affronta le più importanti criticità del settore farmaceutico: un settore che ha dimostrato responsabilità in tutto il periodo della pandemia? e che oggi ?evidenzia due criticità? tra le quali "una nuova governance per la spesa farmaceutica?. Così Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di Msd Italia, nel suo intervento durante la quinta edizione dell??Inventing for Life Health Summit? quest?anno dedicato al tema: ?Investing for Life: la salute conta?, organizzato da Msd Italia oggi a Roma presso l?Auditorium Ara Pacis.
?"In questi anni così difficili, nei quali il lockdown è costato al Paese 13 miliardi di euro al mese di indebitamento pubblico, il settore farmaceutico - sottolinea Luppi - ha sempre dato il massimo per garantire la disponibilità dei farmaci ai cittadini, non ha mai fermato la produzione cambiando addirittura, spesso repentinamente, le linee produttive per evitare carenze di medicinali e assicurare la continuità delle cure ai pazienti?.
Con lo ?stesso senso di responsabilità, il settore evidenzia oggi due priorità: una nuova governance per la spesa farmaceutica ? evidenzia l?Ad di Msd Italia - oggi basata su un sistema di tetti e sul meccanismo del payback, profondamente iniquo, discriminatorio (perché applicato da anni esclusivamente ad un settore, quello farmaceutico, che rappresenta un vanto per il Sistema-Paese in termini di Ricerca & Sviluppo, occupazione qualificata anche in termini di parità di genere) e ingiustificato?. Ingiustificato, secondo Luppi, ?perché il mantenimento di una governance della spesa farmaceutica pubblica attraverso un sistema di tetti e il meccanismo del payback è contrario ad una visione olistica della salute e della sanità ? rimarca - che, mantenendo silos separati, non tiene conto dei vantaggi di sistema e dei risparmi che il bene farmaco è in grado di produrre?.
Negli ?ultimi 4 anni, il finanziamento della spesa farmaceutica pubblica è rimasto letteralmente invariato - prosegue Luppi - anche grazie al payback pagato dalle aziende farmaceutiche (2,76 miliardi di euro nei soli anni 2019-2020) che incide per circa l?11-15% sul fatturato aziendale. La spesa farmaceutica pubblica pro-capite in Italia è inferiore alla media europea del 21%, misurata a parità di potere di acquisto e i prezzi dei farmaci in Italia sono inferiori alla media europea del 15-20%?. Da qui ?la nostra richiesta responsabile è quella di rimodulare ulteriormente i tetti di spesa farmaceutica dal 2023 con un recupero graduale (in 3 anni) negli acquisti diretti dell?avanzo nella spesa convenzionata, in base alla dinamica storica e al fabbisogno e sopprimere il comma 283 della Legge di Bilancio 2022, che condiziona l?incremento delle risorse al riallineamento dei prezzi dei farmaci in base a criteri di sovrapponibilità terapeutica ed equivalenza tra farmaci diversi? conclude.