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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ricerca: Diana Bracco, 'credo nell'Italia ma serve progetto Paese'


Roma, 17 giu. (AdnKronos Salute) - "Io credo nell’Italia. Siamo ancora il secondo Paese manifatturiero dell’Unione e la terza economia in Europa. Il nostro è tuttora un sistema industriale fertilissimo su cui far crescere l’innovazione. Senza contare poi il valore delle università, della ricerca di base e la qualità delle risorse umane. Certo, però ci vorrebbe un progetto Paese a lungo termine per ridare fiducia". Ad affermarlo, in un'intervista a 'Fortune Italia', è Diana Bracco, il presidente e amministratore delegato del gruppo Bracco.


"Quello che manca qui - sottolinea- è la stabilità e la continuità delle politiche. La Germania in 37 anni ha avuto solo 3 primi ministri, noi 25. Sulla ricerca, tema che a me sta molto a cuore e per il quale mi sono a lungo battuta come vicepresidente di Confindustria per R&I, dico solo che in Francia hanno messo sul piatto miliardi di euro. Noi su questo piano, che è la base per lo sviluppo futuro, siamo indietro. Abbiamo bisogno di un’agenda per l’innovazione che permetta di sviluppare le nostre potenzialità e che consentirebbe alle aziende pronte a investire di fare progetti a lunga scadenza".


Il 2018, per il gruppo Bracco, "è stato caratterizzato da una buona performance reddituale, anche se penalizzata dal trend negativo dei tassi di cambio del dollaro statunitense, valuta in cui è espresso circa il 43% del fatturato del gruppo. Abbiamo chiuso l’anno - sottolinea Diana Bracco - con ricavi netti di vendita pari a 1.291,9 milioni di euro, in crescita del 4,1% a parità di tassi di cambio. Sul versante finanziario, la gestione operativa 2018 ha confermato una importante generazione di cassa, che ha permesso di finanziare il significativo piano investimenti".


Il personale del gruppo al 31 dicembre 2018, rileva Diana Bracco, "è pari a 3.420 addetti, in aumento di complessive 24 unità rispetto a fine 2017. Il core business di Bracco imaging ha dato ottime performance. Significativo l’incremento del giro d’affari del segmento Ultrasuoni (+21.7%), trainato dai due principali mercati di riferimento, ovvero Usa e Cina. Anche il segmento degli Iniettori per Mezzo di Contrasto in Radiologia (Tac e Risonanza Magnetica), dove operiamo con la controllata Acist, conferma un costante trend di crescita per il consolidato ricorso a soluzioni globali e ad approcci diagnostici integrati (mezzi di contrasto, iniettori, applicativi informatici e dispositivi medicali)".


Infine, per quanto riguarda il comparto dell’health care, aggiunge, "il nostro Centro Diagnostico Italiano, la cui attività è focalizzata sull’erogazione di prestazioni e di servizi diagnostici ed ambulatoriali nell’area milanese, ha realizzato nell’anno appena chiuso una crescita del 6.5%, concentrata sui principali servizi offerti ed in particolare poliambulatorio, imaging diagnostico e servizi alle aziende". Sono numerosi i progetti in cantiere per il gruppo Bracco. "Sono tanti, soprattutto nell’ambito della ricerca di processo e di prodotto. E stiamo anche lavorando a delle possibili acquisizioni". Complessivamente, nel 2018 il gruppo Bracco, spiega Diana Bracco, "ha effettuato investimenti per oltre 120 milioni, di cui 96,5 per la capofila Imaging, concentrati prevalentemente in ambito industriale per l’ampliamento della capacità produttiva ed il miglioramento dell’efficienza dei siti e dei processi produttivi di Torviscosa e Ceriano Laghetto (Italia) e quello di Ginevra; mentre sono giunte al completamento le attività di technology transfer ad un nuovo sito produttivo, di proprietà di un terzo indipendente, del prodotto CardiogenTM".


Parlando di Ricerca & Sviluppo, sottolinea ancora Diana Bracco, "attività che per noi da sempre è una priorità strategica e una componente imprescindibile per la crescita del gruppo. Nel 2018 abbiamo sostenuto costi per Ricerca e Sviluppo di oltre 100 milioni di euro, pari al 9% del fatturato di riferimento. Nei diversi Centri di Ricerca sono in corso progetti nell’ambito della diagnostica con Risonanza Magnetica, della diagnostica e terapia con microbolle da utilizzare in combinazione con ultrasuoni e della chirurgia assistita da fluorescenza". In particolare, sottolinea Bracco, "è in corso di sviluppo preclinico avanzato una nuova molecola di risonanza magnetica, mentre sul fronte ultrasonografia l’impegno è principalmente rivolto allo studio di nuove microbolle fosfolipidiche per l’utilizzo in ambito oncologico".


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