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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Salute: esperta, 'Ramadan a rischio per diabetici, digiuno solo dopo controlli'

"Squilibri metabolici e idroelettrolitici correlati alla prolungata astensione dal cibo"


Roma, 6 mag. (AdnKronos Salute) - Dall'alba al tramonto senza mangiare e bere. La dieta in tempo di Ramadan può avere dei rischi per le persone che soffrono di diabete ma che vogliono comunque seguire le regole imposte dalla religione islamica "che non obbliga i pazienti diabetici a rispettare norme fortemente vincolanti, quali il digiuno, molti però lo scelgono spontaneamente esponendosi agli squilibri metabolici e idroelettrolitici correlati alla prolungata astensione dal cibo e dall’assunzione di liquidi. I pazienti dovrebbero fare prima un controllo e nei due mesi precedenti una valutazione del rischio legata al digiuno, così da 'allenarsi' ad un regime di alimentazione completamente diverso". Lo spiega all'Adnkronos Salute Natalia Visalli dell'Unità diabetologia dell'ospedale Santo Spirito di Roma e autrice di diverse ricerche sui rischi del digiuno per i pazienti diabetici.


"Negli anni è aumentata la consapevolezza dei pazienti di religione islamica - aggiunge la diabetologa - Sanno a quali rischi possono andare incontro cambiando così radicalmente il proprio regime alimentare e interrompendo durante il giorno l'assunzione di farmaci. Infatti possono esserci conseguenze per l'organismo, e differenti strategie da adottare, a seconda della categoria di rischio. Se si ha un diabete modesto basta verificare la glicemia con regolarità, ma ci si deve sempre ricordare che il digiuno, l'alimentazione e l'assunzione di farmaci solo dopo il tramonto modificano il 'timing' delle compresse che si prendono e quindi l'aderenza alle terapie. Questo vale non solo per il diabete ma per altre malattie croniche, ecco perché va fatto un accertamento del rischio in tutti i pazienti che vogliono seguire il Ramadan".


Secondo i dettami islamici, in questi trenta giorni, i fedeli devono digiunare dall’alba al tramonto. Non è consentito né mangiare né bere. Ci sono però alcune persone che sono esentate come i malati o i viaggiatori (che dovranno recuperare successivamente), ma anche le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici.


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