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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sanità: Garavaglia assolto da accusa turbativa d'asta


Milano, 17 lug.(Adnkronos Salute) - I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto "per non aver commesso il fatto" il viceministro leghista dell'Economia Massimo Garavaglia accusato di turbativa d'asta, in qualità di ex assessore lombardo all'Economia, per una gara da 11 milioni di euro del 2014 per il servizio di trasporto di persone dializzate. Il pm Giovanni Polizzi aveva chiesto una condanna a due anni.


La sentenza arriva dopo quasi 5 ore di camera di consiglio. La condanna più severa a 5 anni e 6 mesi è per l'ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, accusato di turbativa d'asta, corruzione e concussione, per il quale il pm aveva chiesto 7 anni e 6 mesi di carcere. Per lui, presente in prima fila in aula ma uscito senza rilasciare alcuna dichiarazione, scatta anche l'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. L'ex assessore lombardo ed ex sindaco, per l'accusa era "a capo" di un "sistema di favori" e gestiva un "groviglio di interessi pubblici e privati che si concentrava nella sua figura, un sistema gestito anche dal suo entourage e dalle sue persone di fiducia".


Tre le assoluzioni fra i 12 imputati, compresa quella di Garavaglia che ha anche un peso politico. In caso di condanna i Cinquestelle sembravano intenzionati a chiedergli un passo indietro. Le altre condanne vanno da un minimo di otto mesi fini a 4 anni e 4 mesi. Per il pm Polizzi l'attuale viceministro, nel giugno di 5 anni fa quando era assessore, avrebbe dato, assieme a Mantovani, "specifiche disposizioni" e "l’input iniziale" per "vanificare gli esiti del bando" di una gara indetta "in forma aggregata" da tre Asl per il servizio trasporto dializzati. In particolare, secondo l'accusa, l'input del "comportamento illecito di Giorgio Scivoletto", condannato oggi a 2 anni e 2 mesi, ex dg della Asl Milano 1 che si attivò per "boicottare" la gara a cui non aveva potuto partecipare la Croce Azzurra Ticina Onlus, "risale alla telefonata tra i due assessori" del marzo 2014.


Per l'accusa i due ex assessori lombardi avrebbe così procurato un "ingiusto vantaggio patrimoniale" alla Croce Azzurra. Una tesi sempre respinta da Garavaglia e che oggi ha convinto i giudici. "La telefonata di segnalazione di un problema non è sufficiente a concorrere in un reato. Sono felicissimo per lui, perché hanno capito che è una persona perbene che non ha commesso nessun reato facendo una telefonata perché sollecitato dai suoi cittadini", spiega il difensore Jacopo Pensa per il quale il processo non andava neppure celebrato.


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