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Giovedì, 18 Aprile 2024
Salute

Sanità: in Italia 73 morti da diabete al giorno, 3 armi per combatterlo

'Accesso a innovazione, contenimento costi e aderenza terapeutica', dibattito in Lombardia dove i malati sono 800 mila


Milano, 11 nov. (Adnkronos Salute) - "Farmaci e dispositivi innovativi, contenimento dei costi e migliore gestione dell'aderenza terapeutica: queste le tre armi a difesa della persona con diabete" secondo Paolo Fiorina, professore di Endocrinologia all'università Statale di Milano dove guida l'Unità di Malattie endocrine e Diabetologia dell'Asst Fatebenefratelli Sacco, intervenuto oggi al Pirellone alla tappa lombarda del progetto 'Highway diabetes: il paziente al centro?': 6 incontri regionali organizzati da Motore Sanità con il contributo non condizionato di Lilly per discutere delle sfide contro la 'malattia del sangue dolce', associata in Italia a 73 decessi al giorno, ricordano i promotori dell'evento.


Nel nostro Paese oltre 3,2 milioni di persone dichiarano di soffrire di diabete, ma considerando il 'sommerso' le stime parlano di circa 5 milioni, con un costo per il Servizio sanitario nazionale stimato in circa 9 miliardi l'anno e una spesa pro-capite più che doppia per ogni paziente rispetto a un coetaneo non malato. In Lombardia, in particolare, "ci sono circa 800 mila persone con diabete e il fenomeno è in crescita - dichiara Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare, in vista della Giornata mondiale del diabete che si celebra giovedì 14 novembre - L'evoluzione del nostro modello di welfare prevede la presa in carico del paziente cronico nella sua totalità, prevedendo un valido supporto assistenziale e protezioni sociali adeguate", aggiunge, sottolineando che se "oggi il mondo della scienza mette a disposizione soluzioni sempre più innovative per migliorare il rapporto con la malattia, la prima fonte di prevenzione è la persona stessa, attraverso uno stile di vita sano ed equilibrato, per poter ridurre l'incidenza della forma 2 della patologia, la più diffusa".


In tema di gestione della cronicità - evidenzia Motore Sanità in una nota - il diabete rappresenta un caso paradigmatico in cui si rende necessario ammodernare il sistema assistenziale, migliorando l'efficienza dei percorsi di collegamento tra ospedale e territorio. Un aspetto importante da rivedere e monitorare è l'aderenza alle cure indicate. Secondo dati Efpia (la Farmindustria europea), infatti, solamente le complicanze dovute alla scarsa aderenza alla terapia costano il 14% del totale della spesa sanitaria dei governi europei, circa 125 miliardi di euro all'anno.


Secondo il Rapporto dell'Osservatorio dei medicinali, in Italia la percentuale di aderenza per i farmaci antidiabetici è del 63% (Osmed 2015) e questo comporta il raddoppio nel numero di ricoveri ospedalieri e dei costi del trattamento per il Ssn, un aumento ogni anno di circa 6 giorni di assenza dal lavoro e del 30% della mortalità per tutte le cause (dati Sid, Società italiana di diabetologia). Tra i fattori che impattano sull'aderenza terapeutica, un ruolo importante potrebbero avere le differenze regionali nell'efficienza dei servizi di presa in carico delle persone con diabete e nell'accesso all'innovazione. In questi ultimi 10 anni le innovazioni su farmaci e apparecchiature hanno fornito strumenti in grado di cambiare l'evoluzione della malattia, restituendo alle persone con diabete una qualità di vita decisamente superiore. Ma tutto ciò potrà arrivare a tutte le persone con diabete soltanto se l'innovazione avrà un accesso uniforme e una collocazione appropriata e sostenibile.


"I farmaci innovativi mirano a migliorare la qualità di vita dei pazienti e a prevenire le complicanze del diabete - afferma Fiorina analizzando le tre armi a tutela dei malati - I nuovi dispositivi, come sensori e microinfusori sempre più guidati dall'intelligenza artificiale (Ai), mirano a ridurre le responsabilità del paziente nella gestione della terapia. Sul fronte costi, va considerato che una persona affetta da diabete costa circa 3 mila euro l'anno al sistema sanitario, la maggior parte dei quali legati a ricoveri ospedalieri (50% circa) o a visite specialistiche (20%). I farmaci innovativi antidiabetici, pur aumentando lievemente costi sul breve periodo, visto che non rappresentano comunque più del 7-8%, li riducono sul lungo periodo. Il loro uso farà diminuire le spese legate ai ricoveri per eventi cardiovascolari, scompenso cardiaco e ipoglicemie".


Quanto infine al capitolo aderenza terapeutica, "imprescindibile per la persona con diabete", lo specialista segnala tra le possibili opzioni per migliorarla "l'utilizzo di una migliore comunicazione, l'introduzione di migliori dispositivi tecnologici e l'uso di farmaci a somministrazione mono-settimanale invece che giornaliera". Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale lombardo, rimarca come la Regione sul diabete sia "in prima linea da diversi anni. C'è un problema di grande disomogeneità in Italia - osserva - per quello che riguarda l'appropriatezza, i presidi e le reti clinico assistenziali. Regione Lombardia è un esempio: proprio a febbraio abbiamo riorganizzato anche la nostra distribuzione dei presidi, con la grande collaborazione delle farmacie lombarde e risultati davvero eccezionali. Un risparmio di spesa da reinvestire a favore dei nostri cittadini".


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