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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

Sanità: neonatologi Sin, rete italiana punti nascita tra migliori in Europa

Il nostro è tra i Paesi dove 'si nasce meglio'


Roma, 6 ott. (Adnkronos Salute) - "L'Italia è tra i Paesi al mondo dove si nasce meglio, con tassi di mortalità neonatale bassissimi: 2,1 rispetto a 2,9 della Germania, 2,6 della Danimarca, 2,7 dell'Olanda e 2,9 dell'Inghilterra, per mille nati vivi (dati Eurostat 2018). Certo esistono ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto per ridurre il divario tra i tassi di mortalità neonatale al Nord e Centro Italia rispetto al Sud Italia e alle Isole, ma la rete dei nostri punti nascita è tra le migliori in Europa". Così il presidente della Società italiana di neonatologia (Sin) Fabio Mosca, in apertura del XXVII Congresso nazionale, al via da oggi a Roma e fino al 9 ottobre.


Per attivare dei percorsi di miglioramento organizzativo e assistenziale, cogliendo e mettendo in luce le varie criticità, soprattutto tra le diverse regioni, la Sin ha realizzato il 'Libro bianco della neonatologia 2019', che ha fornito una 'fotografia' dell'organizzazione delle cure neonatologiche e perinatologiche in Italia e numerose survey conoscitive che hanno consentito di disporre di un patrimonio di conoscenze di fondamentale importanza per orientare le scelte future di Istituzioni e professionisti del mondo sanitario.


L'indagine ha evidenziato che nel 2019 erano attivi sul territorio nazionale 411 punti nascita con questa distribuzione geografica: 172 al Nord, 79 al Centro e 160 al Sud ed Isole. Di questi, sono 118 i punti nascita dotati di Terapia intensiva neonatale (Tin), di cui 44 (37%) al Nord, 21 (18%) al Centro e 53 (45%) nel Sud e Isole.


Hanno risposto al questionario 203 reparti pari al 49% del totale, di cui 101/172 (58%) al Nord, 48/79 (61%) al Centro e 54/160 (34%) al Sud e Isole. Dei centri che hanno risposto, 96 (47%) sono dotati di Tin e 107 (53%) ne sono privi. I nati inborn in questi centri sono stati 232.912, pari al 55.4% dei 420.795 nati vivi in Italia nel 2019 (fonte Cedap 2019).


Il numero medio di parti nei punti nascita è stato pari a 1.087, tuttavia 18 centri (9%) hanno riportato meno di 500 parti, 80 centri (39%) tra 500 e 999 parti, 66 centri (33%) hanno riportato 1.000-1.999 parti, 18 centri (9%) 2.000-2.999 parti e, infine, solo 11 centri (5%) hanno riportato più di 3.000 parti. I centri Tin con meno di 500 nati/anno sono risultati il 16% al Nord, il 19% al Centro ed il 32% al Sud e Isole. E ancora: i nati con età gestazionale inferiore a 27 settimane sono stati 1.175, pari allo 0,74% del totale. Nel 50% dei centri, tuttavia, la loro percentuale è risultata più bassa, pari allo 0,34% con un range molto ampio (0-2,69%). I nati con età gestazionale sotto le 27 settimane sono stati lo 0,7, 0,6 e 0,8% del totale dei nati nel Nord, Centro e Sud Italia e isole, rispettivamente.


L'esame dei risultati - commenta la Sin - evidenzia come spesso il volume dei nati Very Low Birth Weight (Vlbw) sia minore rispetto agli standard organizzativi riconosciuti a livello nazionale e internazionale, e ciò potrebbe influenzare negativamente l'outcome dei pazienti assistiti nei centri più piccoli.


L'attitudine dei diversi centri ad assistere neonati che richiedono terapia chirurgica/cardiochirurgica - emerge ancora dall'indagine della società scientifica - riflette l'attuale orientamento a concentrare questi pazienti in pochi centri qualificati e ciò appare congruo anche in relazione al calo demografico che ne ha progressivamente ridotto il numero.


Le dotazioni strumentali per il trattamento dei neonati ricoverati in Tin e la disponibilità di servizi diagnostici e di consulenza sono risultati complessivamente buoni e non hanno evidenziato rilevanti differenze tra le diverse aree del nostro paese. Tuttavia, molto rimane da fare per quanto riguarda l'accessibilità dei genitori ai reparti e la loro apertura h24, soprattutto al Centro (56% dei centri Tin con accesso libero h24) e Sud Italia e Isole (34%) rispetto al Nord (88%), e sul fronte della digitalizzazione, in particolare per la diffusione delle cartelle cliniche informatizzate, molto deficitaria.


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