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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Donazione degli organi: l’Indice del Dono dimostra che in Italia si può fare di più

Ognuno di noi può dare il proprio consenso consapevole per salvare delle vite

Carta ormai usurata, foto che mostra un te più giovane di dieci anni e quella data sul dorso che ti avvisa che è il momento di cambiare e di rinnovare una parte fondamentale della tua vita. Parliamo del momento in cui ci si rende conto che la carta d’identità è scaduta. Un ricordo confuso dell’ultima volta in cui ciò è successo si mischia al pensiero di doversi recare in Comune per il rinnovo: un’incombenza inevitabile da dover sbrigare il prima possibile e non pensarci più per altri dieci lunghi anni.

Eppure, paradossalmente è proprio quello il momento in cui è più necessario fermarsi a pensare. Perché è lì, davanti all’operatore dell’anagrafe, che siamo chiamati tutti a una scelta importante: la decisione di dare o meno il nostro consenso in vita alla donazione di organi e tessuti il giorno in cui non ci saremo più. Un argomento poco piacevole a cui pensare, senza dubbio, ma anche una scelta che potrebbe, in futuro, contribuire a salvare le vite di tanti pazienti in attesa di trapianto. E allora, un pensiero sarà meglio farlo a riguardo.

Donazione degli organi e dei tessuti: ci sono cose che ancora non sai

Spesso sentiamo parlare di trapianti, di interventi che coinvolgono centinaia di operatori sanitari e di maratone chirurgiche in sala operatoria. Eppure ancora in pochi sanno che dietro a questa macchina c’è un sistema di cui potersi fidare, che mette al centro del suo operato sia i donatori che i pazienti in lista di attesa. Un sistema trasparente e professionale, tra i migliori in Europa, che ha bisogno della disponibilità alla donazione da parte di tutti per compiere la sua missione: salvare vite.

E allora vediamo qual è il tasso di consenso alla donazione nel nostro Paese secondo l’Indice del Dono, che ogni anno permette di elaborare i dati delle dichiarazioni di volontà sulla donazione di organi registrate in tutti i Comuni italiani al momento del rinnovo del documento d’identità, così da fornire un rapporto completo su quali siano risultate le città e le regioni più o meno virtuose. Viene stilata, quindi, una vera e propria classifica annuale dal Centro Nazionale Trapianti (CNT), che tiene conto, tra le altre cose, del tasso di consenso alla donazione e del numero di dichiarazioni rispetto alle carte d’identità emesse.

E se la scelta di dire un Sì o un No dipende certamente dalla sensibilità del singolo cittadino, è pur vero che tale decisione finisce per influenzare, in modo più o meno positivo, le statistiche registrate nel singolo Comune. 

Controlla la tua Regione e scopri se il tuo Comune è tra i primi in classifica

E allora, per verificare, per ogni regione, in quali Comuni i cittadini possono essere considerati maggiormente virtuosi riguardo al consenso e dove, invece, un po’ di sensibilità in più e un invito a riflettere più a fondo riguardo al tema della donazione di organi non farebbe male, basta dare un’occhiata alla classifica. Considerando il Comune risultato più virtuoso e quello meno virtuoso di ciascuna Regione, si scoprono alcuni fatti curiosi che costellano l’Italia.

Ad esempio, note più che positive arrivano da 3 Comuni in particolare, Casalincontrada (CH) in Abruzzo, Casacalenda (CB) in Molise, e Allerona (TR) in Umbria, nei quali tutti coloro che si sono espressi sulla donazione lo hanno fatto positivamente, ottenendo di conseguenza ottimi Indici del Dono, rispettivamente di 66,56/100, di 67,01/100 e di 63,25/100.

Si trova in Veneto, invece, il Comune virtuoso più piccolo rientrante in classifica: con una popolazione di sole 212 persone, Zoppé di Cadore (BL) ottiene, infatti, il più alto Indice della regione (71,73/100), con 25 consensi su 30 dichiarazioni registrate nel 2020.

Sempre al nord, nel novero dei Comuni virtuosi c’è Val di Fiemme (TN) nella Provincia Autonoma di Trento, che spicca per generosità con 107 consensi su 110 dichiarazioni, raggiungendo un Indice di 78,50/100. Sempre nella regione, il Comune con Indice più basso, Valdaone (TN), si assesta su 42,43/100. 

Anche in Friuli Venezia Giulia troviamo un Indice piuttosto alto (72,72/100) nel Comune di Moraro (GO), ottenuto grazie a ben 26 consensi su 27 dichiarazioni. Colloredo di Monte Albano (UD), d’altro canto, raggiunge appena un Indice di 39,81/100 registrando una parità perfetta tra consensi e opposizioni alla donazione nel 2020.

Passando, invece, su altri lidi del nord, abbiamo la Liguria che vede in Carro (SP) il proprio Comune campione di consensi alla donazione, con un Indice molto alto di 77,33/100 e solo 2 opposizioni nel 2020.

Belle notizie anche nel Sud Italia, dove il piccolo Comune di Ustica (PA), in Sicilia, ottiene la prima posizione assoluta tra i Comuni virtuosi italiani, con un sorprendente Indice di 80,55/100. Non da meno sono anche i Comuni di Acquappesa (CS) in Calabria, che raggiunge un indice molto alto di 74,00/100, e di Roccaroma (CE) in Campania, che totalizza invece 70,30/100.

Dalla parte opposta della  classifica troviamo, invece, quei Comuni che hanno registrato il peggiore rapporto percentuale tra dichiarazioni rese e consensi alla donazione e nei quali i tassi di opposizione sono ben sopra la media nazionale (più di 3 cittadini su 10): tre Comuni, in particolare, si aggiudicano le ultime posizioni: Poggio Bustone (RI) nel Lazio che, con un misero Indice del 7,06/100, fa registrare un solo consenso su 35 dichiarazioni totali, e Saludecio (RN), in Emilia Romagna, che conquista non solo il penultimo posto in classifica, con un Indice pari a 7,59/100, ma anche il poco ambito premio come unico Comune a registrare zero consensi alla donazione (su 112 dichiarazioni). Fondo classifica anche per Curon Venosta nella Provincia Autonoma di Bolzano con il suo Indice di 8,48/100 e un solo consenso registrato su 49 dichiarazioni. Bolzano si rifà, però, con il suo Comune più virtuoso, Badia, che può sfoggiare un Indice di 75,54/100, fra i più alti d’Italia.

Ci sono poi province particolarmente dicotomiche, come quella di Pavia, nella quale rientrano sia il Comune più virtuoso di tutta la Lombardia, Rovescala (Indice del Dono di 75,56/100), che quello meno virtuoso della regione, San Damiano al Colle (33,89/100). Una simile concentrazione è riscontrata anche in Piemonte, in provincia di Asti, dove il Comune di Tonco, con Indice del Dono di 75,92/100, uno tra i più alti d’Italia, si affianca a Piova’ Massaia che con un punteggio di 29,19/100, ottiene, paradossalmente, uno tra gli Indici più bassi dello Stivale. Al Sud, invece, nelle stesse condizioni, abbiamo la provincia di Lecce che vede, agli antipodi della classifica della regione Puglia, il Comune di Andranno (63,42/100) e quello di Salve (37,65/100).

Chiudiamo questa classifica con due regioni che registrano un accorciamento al loro interno del divario tra Comuni più o meno virtuosi. In Toscana, infatti, Palazzuolo sul Senio (FI) ottiene un Indice di 68,22/100 e Ortignano Raggiolo (AR) arriva a 40,44/100, mentre nelle Marche Sirolo (AN) si assesta al primo posto con un Indice di 65,69/100, mentre il Comune meno virtuoso risulta Torre San Patrizio (FM), che ottiene 32,13/100.

Donazione di organi: in Italia basta un Sì per fare di più

Le situazioni nelle diverse regioni d’Italia non mostrano, dunque, una polarizzazione particolare di consensi rispetto alle opposizioni. Ogni Regione, dal nord al sud, se da un lato mostra un animo virtuoso e solidale, dall’altro dimostra però che c’è ancora margine di miglioramento in fatto di consensi alla donazione degli organi. Significa che molto si può ancora fare per aiutare chi, ogni giorno, è in attesa di un trapianto d’organi: campagne di sensibilizzazione e comunicazioni mirate nelle città meno virtuose potrebbero destare maggiore interesse nella popolazione sul tema e fornire una maggiore consapevolezza delle necessità mediche attuali a riguardo.

L’invito del CNT è dunque a tutti coloro a cui, nel 2021, scadrà la Cartà d’Identità: al momento del rinnovo date il vostro consenso alla donazione di organi e tessuti, datela anche a nome e per conto del vostro piccolo o grande Comune. Datela soprattutto per chi ogni giorno è in attesa di un trapianto dal quale dipende la sua vita.

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