Zangrillo: "Io sono per dire la verità, il virus è tornato a mordere"
"Siamo in tempo per un’azione tempestiva. Non è una catastrofe. Dobbiamo mantenere lucidità d’azione", dice al Corriere il professore, che aggiunge: "No al metodo della paura"
"Siamo in tempo per un’azione tempestiva. Non è una catastrofe. Dobbiamo mantenere lucidità d’azione", dice al Corriere il professore, che aggiunge: "No al metodo della paura"
Gli sfottò in Rete al professor Zangrillo dopo il ricovero del Cavaliere al San Raffaele. Era stato lo stesso ex premier a rivelare di aver avuto febbre e dolori smentendo quanto asserito dal suo medico personale. Alle 16:00 il bollettino medico
"Dire che il virus oggi non sta producendo una malattia clinicamente significativa non vuol dire affatto negare l'esistenza del Sars-Cov-2. Rifiuto in tutti i modi la definizione di negazionista. Sono stato tra i primi ad andare nella zona rossa per aiutare i colleghi di Lodi"
"Se oggi in Lombardia abbiamo un morto dichiarato per Covid, vuol dire che non sta succedendo nulla". Il primario del San Raffaele di Milano torna a far parlare di sè
"In Lombardia non si muore più di Covid" dice Zangrillo che sottolinea quanto evidenziato dai dati Istat/iss: l'eccesso di mortalità da Sars-Cov-2 è fortunatamente azzerato da due mesi
Il primario del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, ripercorre i 4 mesi da incubo ma porta un messaggio di speranza: "Il virus c'è e non è mutato ma ha perso carica virale. Ora dobbiamo ripartire con attenzione, seguendo le regole, altrimenti moriamo e non di Covid"
Ma per il primario del San Raffaele il coronavirus resta un "nemico infido" e alcune "precauzioni devono restare"
Il primario dell'ospedale San Raffaele di Milano ritorna sulle affermazioni finite al centro delle polemiche: "Non sono assolutamente pentito -ha aggiunto Zangrillo- il coronavirus è clinicamente inesistente. Sono rinfrancato dalla forza della verità"
Le dichiarazioni del primario del San Raffaele fanno litigare gli esperti e dividono anche il governo. Locatelli (Css): "Sono sconcertato". La replica del diretto interessato: "Il mio non è un punto di vista, riporto la realtà dei fatti"
Il direttore di Terapia Intensiva al San Raffaele di Milano: "I tamponi eseguiti negli ultimi dieci giorni hanno risultati con una carica virale dal punto di vista quantitativo infinitesimale rispetto ai tamponi eseguiti sui pazienti un mese fa"
Parla il primario di anestesia del San Raffaele: "Dobbiamo arrivare al modello tedesco dove c'è una persona che parla in modo condiviso". Il comitato tecnico scientifico "ha determinato grande disordine". Intanto prende quota l'ipotesi di possibili riaperture dal 18 maggio 2020