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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Via l'Imu, arriva la service tax

Oggi il consiglio dei ministri decide sulla definitiva abolizione della tassa sulla casa, ma si cercano ancora tutte le coperture finanziarie. L'Imu sarà sostituita da una nuova imposta

ROMA - E' il giorno del giudizio, quello decisivo per risolvere la travagliata e controversa questione dell'Imu, la sua abolizione e la riforma dell'imposta.

Il Consiglio dei ministri convocato oggi pomeriggio alle 17 varerà un decreto che cancellerà definitivamente la prima e la seconda rata dell’Imu di quest’anno.

Da gennaio 2014 la tassa sulla prima casa sarà sostituita da una nuova imposta, la "service tax", che dovrà coprire i servizi locali tenendo conto di superficie dell'abitazione e reddito. I dettagli verranno definiti nella legge di Stabilità da approvare entro il 15 ottobre.

L'obiettivo del governo è quello di cancellare sia la prima che la seconda rata sull'abitazione principale: per la copertura economica dell'operazione servono 4,6 miliardi, e per trovare le risorse necessarie ci saranno probabilmente aumenti delle accise su alcolici, giochi e tabacchi. Ma alla quadratura dei conti mancherebbe un altro miliardo. Le società dei settori interessati dagli aumenti hanno già levato delle voci di protesta.

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L'accordo dovrebbe girare intorno ad una più ampia definizione di "immobili di pregio": mai esentati dal pagamento, neanche dal governo Berlusconi, dovrebbero ora essere individuati nuovi parametri per allargare il perimetro, comprendendo un numero maggiore di abitazioni. Soluzione che soddisferebbe il Pdl, ma che verrebbe incontro anche alle richieste del Pd. E soprattutto darebbe una mano a sciogliere il vero problema, quello delle risorse.

ABOLIZIONE GRADUALE? - Il piano B di Letta per il "buco" sulle risorse è quello di un'ulteriore dilazione dei tempi a fronte comunque di passi concreti. In poche parole, il Consiglio dei ministri di oggi potrebbe abolire definitivamente la prima rata dell'Imu di giugno - che ufficialmente è "solo" sospesa - rimandando poi a dicembre la cancellazione della seconda. Una misura che sta diventando sempre più probabile anche a fronte delle altre partite che sta giocando l'esecutivo e che riguardano importanti stanziamenti: si parla dei debiti della Pubblica Amministrazione e della Cig.

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