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Giovedì, 28 Marzo 2024
Evasione fiscale

Affitti in nero: in Italia sono quasi un milione

Studio della Cgia di Mestra. Ma la stima "è sicuramente sottodimensionata" perché "bisogna tenere conto anche degli affitti degli studenti"

Sono quasi un milione in Italia gli affitti non dichiarati. Ma è solo una stima "sottodimensionata" quella realizzata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre che è giunta a questo risultato partendo dal numero delle famiglie italiane che vivono stabilmente in affitto. 

Secondo l'Istat gli italiani in affitto sono sono circa 4,8 milioni. Ipotizzando che ognuna di queste famiglie risieda in una distinta unità abitativa è stato sottratto il numero delle abitazioni che i locatori (persone fisiche) dichiarano di affittare (2,7 mln), le unità immobiliari riconducibili all'edilizia pubblica (800mila) e quelle date in affitto dalle società (350mila). Il risultato finale, spiega la Cgia, sfiora appunto il milione di unità (precisamente 950mila).

Una cifra che, secondo la Cgia, "è sicuramente sottodimensionata, visto che non tiene conto dei 'contratti' riferiti al milione e mezzo di studenti universitari che, per quasi tutto l'anno, risiedono fuori sede e quasi sempre non in abitazioni di proprietà".

"E' l'ennesima dimostrazione - ha dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - che il contrasto di interessi non funziona. Possiamo dare agevolazioni e sconti, ma la gente preferisce non pagare nulla piuttosto che pagare poco. Anziché continuare ad accanirsi su chi è conosciuto dal fisco, è necessario anche in questo caso di concentrare l'attività di contrasto all'evasione su chi opera completamente in nero attraverso una più incisiva attività di intelligence".

Allo stato attuale, si legge nello studio, "non si può dire con assoluta certezza quanto 'nero' sia emerso, comunque si ritiene che la 'cedolare secca' abbia solo scalfito l'enorme sommerso che regna nel mercato senza intaccarlo in maniera decisa". Infatti, rileva la Cgia, "nel 2011, il gettito incassato dalla 'cedolare secca' è stato molto inferiore alle attese: 675 milioni di euro contro 3.194 milioni attesi". Nel 2012 le cose non sono andate molto meglio: a fronte di 3,5 miliardi previsti, il fisco ne ha incassati solo 976 milioni. In due anni sono mancati all'appello oltre 5 miliardi di euro.

In futuro, tuttavia, secondo la Cgia in futuro "la situazione potrebbe cambiare: l'introduzione dell'Imu, assieme alla riduzione della deduzione forfetaria per spese di manutenzione degli immobili, che passa dal 15% al 5%, renderà sicuramente più conveniente il ricorso alla 'cedolare secca'".

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