Alemanno non è più il 'soldato' di Roma pronto a tutto per il Pdl. Non è più quello che, pur di portare voti al partito, andava in Ciociaria a sostenere che "Il futuro è Fiorito".

Alemanno, più che il sindaco di Roma, ormai è sempre più il 'rottamatore' del Pdl. In pieno 'scandalo Fiorito', mentre si ragiona come muoversi a livello regionale e nazionale, Alemanno si sfoga ai taccuini de Il Messaggero e lo fa tracciando quelle che ormai sono le sue linee di azione.

"Personalmente" spiega il sindaco-rottamatore "preferivo un soggetto unico del centrodestra". Prima nota: Alemanno parla del Pdl al passato.

"Ma se questo deve generare una paralisi e poi vengono le faide, allora meglio dividersi per poi ritrovarsi in un unico progetto". Seconda nota: Alemanno si prende il pezzo ex An, il Pdl torna verso Forza Italia, poi ci si incontra in quella che era la Casa delle Libertà.

E così, "preoccupato dal totale immobilismo del partito", Alemanno conferma di aver chiesto "l'azzeramento del Pdl" in quanto, "dalla fine del governo Berlusconi, il Pdl non riesce a produrre azione politica" e "l'attesa del ritorno di Berlusconi o dei possibili sviluppi del governo tecnico ha svuotato il partito. E l'azzeramento che io ho chiesto serve per far ripartire il Pdl". 

IL FUTURO. "Occorre mettere in cantiere un nuovo centrodestra - insiste Alemanno - in grado di proporre un progetto chiaro". Per farlo, bisogna ''aprirsi con lo strumento delle primarie in modo da rimettere in discussione tutto da zero, candidati e programmi''. 

E se la strada intrapresa dal Pdl di Alfano non sarà questa, ''allora sarà ovvio che dal Pdl nasceranno più soggetti politici, che però dovranno sempre lavorare insieme per aggregare il centrodestra'', sottolinea Alemanno che precisa di essere interessato a creare ''non un piccolo recinto dove gli ex An ritornino tutti insieme. Io - conclude - miro a creare un soggetto attivo''.