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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Letta-Alfano, la coppia che (già) scoppia

Il premier in tv: "Il ventennio berlusconiano si è chiuso. Il Cavaliere ha perso". Ma Alfano non ci sta: "Non accettiamo e non accetteremo ingerenze nel libero confronto del nostro movimento politico"

ROMA - Archiviata l'insidia della fiducia alle Camere, tra il premier Letta e il suo vice Alfano è subito iniziato il gioco delle parti. Un gioco di diplomazia e tatticismo, con il ministro dell'Interno alle prese col difficile compito di tenere insieme le due anime del partito (falchi e colombe, berluscones e "dissidenti").

E così se il premier Enrico Letta è convinto che la stagione del berlusconismo si sia chiusa con il voto di fiducia di mercoledì scorso, come ha detto nell'intervista su Skytg24 da Maria Latella, il suo vice Angelino Alfano si infuria e chiede di fermare le "ingerenze".

"Si è chiusa una stagione politica, mercoledì si sono chiusi vent'anni, in modo politico, con un confronto politico forte. Berlusconi ha chiesto che cadesse il governo e il Parlamento, in sintonia con il Paese, ha voluto che si continuasse. Ho preso un rischio, senza mediazioni, e in Parlamento ho detto che si votasse. Avevo detto che non volevo governare ad ogni costo e così è successo", ha detto Letta.

Immediata la reazione del ministro dell'Interno: "Non accettiamo ingerenze da parte di nessuno", ha commentato il segretario del Pdl, imbeccato dai "falchi" del partito. Come Daniela Santanché che su Twitter ha chiosato: "Letta vuol decidere in casa Pdl. Brutto segno!".

"Non saranno i nostri avversari a determinare la chiusura del ciclo politico di Berlusconi in quanto il popolo, ancora oggi, individua in lui il leader di un grande partito e il leader di una coalizione che può ancora vincere", replica ancora Alfano a Letta. "Noi siamo il centrodestra italiano, alternativi per l'oggi e per il domani alla sinistra. E se una collaborazione c'è oggi è perché nessuno ha vinto pienamente le elezioni e Silvio Berlusconi ha intuito per primo l'importanza di una grande coalizione".

Nel corso dell'intervista Letta ha anche chiarito quel "grande" detto subito dopo la dichiarazione di Berlusconi in Senato: "Perché ho detto grande? Ma perché tutto mi sarei aspettato tranne che una giravolta di quel tipo".

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