Pdl sempre più in pressing sul governo.

Oggi l'ultimatum arriva direttamente dal segretario del partito e vice premier, Angelino Alfano, che ieri aveva avuto un pranzo con il presidente del Consiglio, Enrico Letta, dedicato, tra l'altro, alla questione dello stop all'aumento di un punto dell'Iva che, a meno di un intervento, scatterà automaticamente dal primo luglio.

"Il destino del governo - dice durante un collegamento telefonico con il Festival del lavoro di Fiuggi - è legato al programma e se non è realizzato il governo non va avanti".

Alfano elenca i provvedimenti considerati imprescindibili: "Dobbiamo intervenire sulle tasse, sul cuneo fiscale e detassare le nuove assunzioni. Sono questioni fondamentali e, a partire dall'Iva, la nostra linea è evitare l'aumento della tassazione".

Altro cavallo di battaglia del Pdl è poi l'abolizione dell'Imu sulla prima casa. Il vice premier ci tiene a garantire che le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi, compresa la sentenza della Consulta di mercoledì scorso, non sono "questione condizionante" per l'esecutivo e questo sebbene in proposito il Pdl abbia "le idee fin troppo chiare". Ma certo è evidente che il partito del Cavaliere ha deciso negli ultimi giorni di alzare fortemente il tiro sui provvedimenti economici. Altro fronte è poi quello dell'allentamento dei vincoli europei. Dice infatti un fedelissimo come Sandro Bondi: "Di questo passo usciremo dall'euro non per nostra volontà ma quando la nostra economia sarà sfiancata e esploderà la rivolta sociale".

A mettere in guardia dal rischio di una crisi è intanto il segretario del Pd, Guglielmo Epifani che oggi ha partecipato alla manifestazione unitaria dei sindacati dedicata al lavoro. "Far cadere il governo in una fase così drammatica - osserva - sarebbe da irresponsabili".