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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

"Cospito parla coi mafiosi”: perché la frase di Donzelli è un caso

Il parlamentare di Fratelli d'Italia cita alla Camera conversazioni avute dall'anarchico in carcere. A dargli le informazioni è stato il sottosegretario alla Giustizia Delmastro (Fdi). Per l'opposizione si tratta di documenti secretati e scoppia la polemica

Il caso di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame per il quale il ministro della Giustzia Carlo Nordio ha confermato il 41 bis, diventa una grossa grana per il governo Meloni. Non solo sul fronte sicurezza e rappresaglia degli anarchici, ma sul piano meramente politico. 

Esattamente mentre i ministri Nordio, Tajani e Piantedosi incontrano la stampa per fare il punto della situazione dopo le azioni di protesta portate avanti dagli anarchici in Italia e all'estero, alla Camera scoppia il caos. Giovanni Donzelli, fedelissimo di Giorgia Meloni, lancia pesanti accuse alla Sinistra insinuando connivenze con mafia e terroristi e per farlo parla di contatti tra Cospito e mafiosi. Cita estratti di conversazioni che l'anarchico ha avuto in carcere. Qui il problema. Secondo l'opposizione quelle sono intercettazioni contenute in atti riservati. Come le ha avute? L'alfiere di Fdi si smarca e parla di atti pubblici. Poi il sottosegretario alla Giustizia - sempre Fdi - Andrea Delmastro Delle Vedove, ammette di essere stato lui a informare Giovanni Donzelli dell'esistenza di alcune conversazioni. E precisa: "riservate" non "secretate".  La situazione non si ricompone. Erano notizie segrete come dice l'opposizione o no? Se sì, perché le ha divulgate?.Si tratta di una strategia per adombrare ambiguità del centrosinistra? Per distogliete l'attenzione dal dibattito sull'Autonomia? Palazzo Chigi cosa sapeva?

Cos'è il 41 bis, il "carcere duro"

Andiamo con ordine e ripercorriamo la giornata. Alla Camera si esamina il progetto di legge per istituire la commissione Antimafia prende la parola Donzellii. Parla di Cospito che definisce 'un influencer' usato dalla mafia per convincere il governo a togliere la misura del carcere duro. Poi, riferisce di alcune conversazioni che l'anarchico avrebbe avuto in carcere con vari boss: dall'esponente della 'ndrangheta Francesco Presta a Francesco Di Maio del clan dei Casalesi. Cita delle intercettazioni. "Presta - racconta Donzelli - lo esortava: devi mantenere l'andamento, vai avanti. E Cospito rispondeva: fuori non si stanno muovendo solo gli anarchici, ma anche altre associazioni. Adesso vediamo che succede a Roma". Quindi il boss rispondeva: "Sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l'ergastolo ostativo". Più o meno dello stesso tenore il colloquio con Di Maio. Donzelli è un fiume in piena e dice come lo stesso giorno, il 12 gennaio, Cospito abbia ricevuto la visita in carcere dei Dem Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e Andrea Orlando. "Voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia!", urla in chiusura di intervento.

Donzelli (Fdi): "La Sinistra sta con lo Stato o con mafia e terroristi?"

A questo punto l'opposizione insorge. Roberto Giachetti del Terzo Polo fa notare che il tema del 41 bis non era all'ordine del giorno. Dal Pd ribattono alle accuse nel merito e chiedono le dimissioni di Donzelli. Soprattutto Fornaro (Pd) chiede come mai il deputato FdI sia in possesso di documenti riservati come le intercettazioni in carcere ipotizzando che forse sia per il suo ruolo nel Copasir. Andrea Orlando, ex Guardasigill, ricorda che è stato lui a firmare il decreto che ha istituito la Procura nazionale antiterrorismo e come sia stato sempre lui a far "approvare l'ultima versione del codice antimafia". Il dibattito va avanti ore. Donzelli smentisce che il documento sia arrivato dal Copasir e che sia segreto. Provenzano ribatte che un'informativa del Dap è "nell'esclusiva disponibilità del ministro della Giustizia". Da un punto di vista parlamentare il Giurì d'onore dovrà fare la sua indagine.

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove ammette poi di essere stato lui a informare Giovanni Donzelli dell'esistenza di alcune conversazioni che sarebbero avvenute tra l'anarchico Alfredo Cospito e alcuni boss. Delmastro e Donzelli sono entrambi di Fdi. Due nomi di peso. Non a caso entrambi hanno due ruoli importanti. Sottosegretario il primo, numero due del Copasir il secondo.

Delmastro sostiene che gli atti non erano secretati. E oggi dalle colonne del Corriere Donzelli insiste: "Quelle che ho riferito non erano intercettazioni, ma una conversazione captata in carcere e inserita in una relazione del ministero della Giustizia del cui contenuto, in quanto parlamentare, potevo essere messo a conoscenza. Paradossale che i parlamentari del Pd, invece di spiegare perché sono andati a trovare Cospito e cosa pensano del 41 bis, attacchino me".  

Nordio: "Il 41 bis indispensabile". Alla Camera caos sul caso Cospito tra Donzelli (Fdi) e Pd

Di informazioni secretate continua a parlare l'opposizione. "È inquietante che Donzelli abbia rivelato un colloquio di Cospito con altri detenuti mafiosi - afferma sempre al Corriere Verini del Pd - Come ne è venuto a conoscenza? Chi gli ha dato l`informazione? Perché l`ha diffuso benché non fosse pubblica? Donzelli, che è anche vicepresidente del Copasir, ha dimostrato un senso dello Stato pari a zero. Il ministro della Giustizia Nordio deve chiarire al più presto. Ma ritengo che anche Meloni dovrebbe render conto dell'enormità delle dichiarazioni fatte da chi regge il suo partito mentre lei è a Palazzo Chigi".

La presenza o meno del segreto non è da poco. Tanto che lo stesso ministro Nordio prima minimizza - "Ero in conferenza stampa, di questa storia non so nulla" - e poi annuncia una sorta di indagine interna: "Ho chiesto al capo di gabinetto, Alberto Rizzo, di ricostruire con urgenza quanto accaduto in relazione alle circostanze riferite nell’assemblea parlamentare del 31 gennaio 2023".

In Transatlantico si fa strada un dubbio trasversale: è stato un diversivo per non parlare delle Autonomie giovedì in Consiglio dei ministri? Palazzo Chigi quanto sapeva dell'exploit di Donzelli? Il caso è scoppiato e che si tratti di fuga di notizie accidentale o meno, l'effetto è quello di nuove tensioni attorno a Giorgia Meloni. Sembra che la premier non abbia gradito ma certo non può andare contro due suoi fedelissimi. Al momento si minimizza e si tace. Pare però che ai colleghi di Lega e Forza Italia sia stato chiesto di non cavalcare l'onda della polemica. Messaggio che sembra ricevuto. Un pacato Salvini rilascia solo una stringata dichiarazione "Mi appassiona poco il dibattito. Mi interessa che ci sono stati attentati da parte degli anarchici. Se la vedranno Donzelli, la Serrachiani. Il 41 bis è giusto se ti sei macchiato di reati gravi, e decide la giustizia". Da Forza Italia silenzio tombale, solo l'augurio che "si chiuda subito questa parentesi". 

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