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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Allarme dell'Anci: "Il 2018 rischia di essere un anno terribile per i Comuni"

Il delegato Anci alla Finanza locale, Guido Castelli: "Un miliardo in meno complessivamente sarà presente nei nostri bilanci a meno che il lavoro, anche dell'Anci, non produca l'accoglimento di una serie di emendamenti alla manovra di cui abbiamo estremo bisogno"

I comuni "si attendono ulteriori interventi sulla manovra": così il sindaco di Ascoli Piceno e delegato Anci alla Finanza locale, Guido Castelli, al termine della Commissione Finanza locale dell'Anci riunitasi mercoledì pomeriggio presso la sede dell'Associazione, nel corso della quale sono stati presi in esame il pacchetto di emendamenti che l'Anci ha proposto all'attenzione del Parlamento e del governo: dall'adeguamento dei contratti del pubblico impiego al Fondo sui crediti di dubbia esigibilità, dalla perequazione alla riorganizzazione della fiscalità comunale.

"Il 2018 rischia di essere un anno terribile"

"Grazie all'apporto di tanti sindaci nella Commissione Finanza locale abbiamo preso in esame le non poche difficoltà che si presentano all'orizzonte di un 2018 che può rappresentare per i Comuni d'Italia un anno terribile", ha sottolineato Castelli, ricordando: "Un miliardo in meno complessivamente sarà presente nei nostri bilanci a meno che il lavoro, anche dell'Anci, non produca l'accoglimento di una serie di emendamenti alla manovra di cui abbiamo estremo bisogno. Un emendamento che sostenga i Comuni che dovranno finanziare con almeno 600 milioni il rinnovo contrattuale, un altro che diminuisca la progressione del Fondo crediti dubbia esigibilità che rischia di sottrarre un'ulteriore e consistente somma ai nostri bilanci.

Problema Tari

Sottolineando l'impegno dell'Anci per sollecitare le forze politiche a migliorare la Legge di bilancio, Castelli ha ribadito che la legge merita un voto positivo per quanto riguarda gli investimenti ma insufficiente per la parte legata alla spesa corrente. Un quadro reso più complicato dalle problematiche connesse alla Tari e "ad alcuni errori di conteggio che - ha evidenziato - non hanno prodotto un aumento di gettito complessivo da parte dei Comuni, ma semplicemente determinato una distribuzione sbagliata fra contribuenti che hanno visto, alcuni pagamenti superiori al dovuto, altri inferiori, quasi sempre per piccole cifre".

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Un fondo per gli errori

Peraltro, come hanno osservato molti partecipanti, tutti i regolamenti Tari sono stati sottoposti alla vigilanza del ministero dell'economia, che non ha mai sollevato eccezioni su questi aspetti. Da questo punto di vista, per il sindaco di Ascoli Piceno "ha fatto bene il presidente Decaro a chiedere una norma, possibilmente anche un fondo, che possa consentire ai Comuni italiani di ristorare, come giusto e doveroso per quei pochi che hanno commesso qualche errore, quello che è il diritto di credito dei contribuenti". "Chiediamo quindi - ha concluso Castelli - una norma che ci consenta, anche con fondi di bilancio, di poter riparare agli errori. I Comuni mettono sempre la faccia nelle decisioni che prendono e lo fanno anche quando sbagliano".

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