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Venerdì, 9 Giugno 2023
Satira?

Arianna Meloni: lo sfogo della sorella della premier dopo la vignetta del Fatto

"Per loro attaccare l'avversario vale anche la destabilizzazione della vita delle persone e delle loro famiglie", scrive la moglie del ministro Lollobrigida. Oggi il quotidiano replica con quella che viene definita una "vignetta riparatoria". Travaglio: "Non capiscono nemmeno i disegni"

"Lo sanno queste persone che dietro alle loro cattiverie esistono persone?". Inizia così il post su Facebook con cui Arianna Meloni, sorella del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e moglie del ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida, ha voluto rispondere alla vignetta di Natangelo pubblicata ieri sul Fatto Quotidiano, che ha suscitato non poche polemiche. Nell'illustrazione, la donna viene rappresentata a letto con un uomo di colore che le chiede: "E tuo marito?", mentre lei risponde: "Tranquillo, sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica". Un riferimento esplicito alle parole - già oggetto di discussione - pronunciate dal ministro, intervenuto sul tema natalità al congresso Cisal di martedì scorso.

Nel suo post su Facebook, la sorella del presidente del Consiglio ha criticato aspramente la vignetta: "Lo sanno queste persone che dietro alle loro cattiverie esistono persone? Persone con i loro problemi, le loro angosce, con i loro sentimenti, con le loro paure? Ma soprattutto con le loro famiglie, i loro amici, i colleghi di lavoro e i loro figli? Lo sanno, ma per loro attaccare l'avversario vale anche la destabilizzazione della vita delle persone e delle loro famiglie".

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Oggi il quotidiano replica con quella che viene definita una "vignetta riparatoria" in cui Arianna Meloni, raffigurata a letto con il marito che legge la Gazzetta dello sport, dice "Mah! Preferivo la vignetta di prima". "Come dici, cara?", replica lui, e lei chiude: "No, gnente… bonanotte Francé". Marco Travaglio, intanto, si difende. L'editoriale del direttore in prima pagina, dal titolo "Je suis Lolló", parte facendo il verso al discorso con cui Benito Mussolini annunciò l'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Travaglio si scaglia contro "i cognati dell'impero di Melonia e del regno di Lollobrigidia", e polemizza: "Questi non capiscono neppure i disegni: d'ora in poi solo vignette con la didascalia".

Anche Giorgia Meloni, ieri, ha commentato sui social la vignetta: "Quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato nemico - ha scritto la premier -. E il silenzio assordante su una cosa del genere, da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale, dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati. Ma se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi ‘buoni’".

Il messaggio di Giorgia Meloni dopo la vignetta di Natangelo sul Fatto Quotidiano

Ma la vignetta pubblicata dal Fatto Quotidiano contro il governo non è piaciuta quasi a nessuno, nemmeno ad alcune forze politiche di opposizione, che si sono dette contrarie a un tipo di satira "irrispettosa e scadente nell'offesa". È una vignetta "disgustosa e volgare", ha detto il capo di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha parlato di "aggressione mediatica" da parte del Fatto. Per Azione "si tratta di volgarità pura e semplice", come ha affermato Carlo Calenda.

Più neutro è stato Giuseppe Conte, capo del Movimento 5 stelle, per il quale "la satira rimane satira". Durante una seduta alla Camera, Augusta Montaruli (FdI) ha espresso la sua solidarietà alla sorella di Giorgia Meloni, invitando gli altri a fare lo stesso. È stato il tentativo di replica di Marco Grimaldi (Alleanza Verdi e sinistra) a far scoppiare la bagarre in aula. "La sinistra si sfila dalle battaglie contro la misoginia se non ne ha una convenienza politica", ha commentato poi Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia, mentre Grimaldi ha definito "inaccettabile" l'impedimento del suo intervento.

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