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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il caso Azzollini spacca la maggioranza: dal Pd arriva il sì all'arresto

"Valuteremo le carte ma l'arresto mi sembra inevitabile", ha detto in mattinata il presidente dem Matteo Orfini. Ira dell'Ncd: "Così stracciano l'art. 68 della Costituzione"

Il Partito Democratico voterà sì alla richiesta di arresto per Antonio Azzollini, senatore del Nuovo Centrodestra e presidente della Commissione Bilancio. "Mi pare evidente. Per una richiesta del genere si devono valutare le carte, ma mi pare che sia inevitabile votare a favore dell’arresto", ha detto in mattinata il presidente del Pd, Matteo Orfini. 

La richiesta di arresto è stata notificata mercoledì dalla Procura di Trani. Azzollini è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati relativi alle case di cura Divina Provvidenza, una Onlus che si occupa della cura e dell’assistenza delle persone con problemi psichiatrici. Il senatore è protetto dall’immunità parlamentare e per procedere è necessario il nulla osta dell’aula. 

"Non si può dire che bisogna conoscere le carte ma che è inutile conoscerle perché si è già deciso. Pretendiamo dagli altri la stessa serietà con la quale ci stiamo comportando noi". Così Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd, commenta le parole di Matteo Orfini, presidente del Pd, sulla richiesta di arresto per il senatore Ncd Antonio Azzollini. Orfini si è detto convinto che sia inevitabile votare a favore della richiesta di misura cautelare.

Ancora più duro il commento di un altro senatore Ap, Carlo Giovanardi, nei confronti della presa di posizione di Orfini: "Faccio parte della Giunta per le immunità del Senato e mi riservo pertanto di assumere una decisione sulla richiesta di arresto del collega Azzollini dopo una attenta lettura delle carte provenienti dalla Procura di Trani.

"La dichiarazione del presidente Pd Orfini che straccia l'art. 68 della Costituzione e le competenze della Giunta, anticipando l'inevitabile sì del Pd all'arresto prima ancora che la Giunta e l'Assemblea abbiano avuto modo di conoscere la consistenza delle accuse, è un ulteriore segno di imbarbarimento della vita politica e di subordinazione del Parlamento non alle ragioni della Giustizia, ma a quelle di una Procura della Repubblica".

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