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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Pd, Zingaretti rilancia: "Siamo unica alternativa a destra inquietante e pericolosa"

E' un'Assemblea dedicata al cambiamento: l'obiettivo è "cambiare tutto perché tutti sappiamo che cosi non si va più avanti" dice il segretario, che critica la divisione in correnti che da sempre secondo tanti è la vera debolezza del partito

Il Pd discute, si confronta e prova a progettare le prossime mosse. E' un'Assemblea dedicata al cambiamento. Questa l'impostazione data al progetto che Nicola Zingaretti sta portando avanti e di cui si parla all'assemblea nazionale all'Ergife. Una sfida doppia per 'aprire' il Pd: dall'interno con la riforma dello Statuto che si lega anche alla 'Costituente delle Idee' che si terrà in autunno, e all'esterno coinvolgendo associazioni, categorie, cittadini nella costruzione del programma. 

Zingaretti: "Pd unica alternativa a destra inquietante"

Il segretario Nicola Zingaretti ha aperto così l'assemblea: "Siamo in questa nostra assemblea coscienti di aver fatto un primo passo e forti dei risaltati che abbiamo avuto. Ora dobbiamo andare avanti perché siamo l’unica alternativa politica credibile a una destra inquietante e pericolosa". Ora, "vogliamo aprire un processo nuovo, una fase nuova, un secondo atto della rigenerazione del Pd". Quella di Matteo Salvini, spiega ancora il segretario parlando degli avversari della maggioranza, "è la vecchia destra che torna, magari con linguaggi nuovi, ma con il pugno di ferro rappresenta interessi dominanti, pensiamo al caso della Sea Watch", mentre "i 5 stelle stanno perdendo l'anima, sono diventati una amara stampella che sorregge un progetto che non è il loro".

"Salvini - spiega ancora Zingaretti - vuole la flat tax che non porta benefici ai redditi bassi, è indifferente al fatto che quota 100 sia una pugnalata alle spalle alle nuove generazioni". E ancora: "Ho il sospetto" che il governo "sia filo-russo con i russi, filo-americano con gli americani, filo-cinese con i cinesi. Così l’Italia sta diventando un Paese inaffidabile e sempre più esposto ai rischi e alle scorrerie di troppi attori globali".

"Noi - ribadisce - siamo quelli che non vogliono che nessuna potenza straniera possa condizionare il nostro Paese". Per Zingaretti, "non è tanto il finanziamento ai partiti l'elemento inquietante" dell’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega "ma una strategia politica che avanza su due piani: distruggere le istituzioni europee con accanto forze di destra vecchie e nuove, e il superamento delle collocazione italiana nella Nato". In ogni caso, "non voglio, non credo e non praticherò mai il modello Salvini", quello "dell'uomo solo al comando. E' il preludio della solitudine e della sconfitta".

"O facciamo una rivoluzione o non ce la faremo", sottolinea quindi alla platea Zingaretti, che aggiunge: "La riforma del partito è necessaria perché lo strumento che abbiamo non è più utile a svolgere la sua funzione. Non ce ne siamo occupati perché c'erano le elezioni ma sul partito dobbiamo cambiare tutto perché tutti sappiamo che cosi non si va più avanti. E lo dico non perché che si discute - credo che questo sia un gran bene - ma non si va avanti così perché troppo spesso questo partito è un arcipelago in cui si esercita il potere, c’è gruppo dirigente nazionale attorno a leader ma poi c’è un regime correntizio che appesantisce tutto. Ci sono realtà territoriali feudalizzate che si collocano da una parte o dall’altra, con un leader o un altro a prescindere dalle idee", dice ancora il leader dem.

La commissione sullo Statuto, aggiunge, "sarà un luogo importante ma non voterà una proposta, sarà una cabina di regia, un gruppo di ricerca, di idee, di proposte nuove. La Commissione arriverà a novembre con una proposta, diamoci tempi certi". "Vi chiedo - aggiunge - di non attendere l'esito della Commissione ma di far partire subito la sperimentazione per essere un partito nuovo nelle forme e nella vita" delle persone. "Molti - dice ancora il segretario - non sanno come entrare nel nostro partito, sperimentiamo dei Punti Pd tematici, territoriali, registrati sulla nostra piattaforma digitale nelle scuole, facoltà, comuni dove non c’è nessuno e dove nessuno sa dove sono finite le chiavi del Circolo perché quel Circolo è chiuso. Muoviamoci".

Pd, Orfini durissimo: "Lo statuto va stracciato e riscritto"

Prima dell'intervento del segretario, durissime le parole di Matteo Orfini secondo il quale lo statuto del Pd "penso che vada stracciato e radicalmente riscritto. Non prevede forme di partecipazione a chi vuole dare una mano alla nostra battaglia". E ancora: "Ci serve anche una base più larga. Partiamo dal foglio bianco, non si deve correggere ma stracciare e riscrivere da capo", ha aggiunto il deputato Pd. Poi il riconoscimento all'ex segretario: "Renzi è uno dei leader del Pd. Ha fatto un'iniziativa importante ieri a Milano e ci dà una mano nella battaglia di opposizione".

Con 4 contrari e 28 astenuti, l'Assemblea ha approvato la proposta del segretario di nominare Paola De Micheli e Andrea Orlando vice segretari del Pd. Sono invece 15 i componenti (con Maurizio Martina presidente) della commissione nominata dall'Assemblea che si occuperà della riforma dello Statuto dem. Ne fanno parte: Anna Ascani, Valeria Baglio, Caterina Bini, Giulio Calvisi, Stefano Ceccanti, Chiara Luisetto, Simona Malpezzi, Matteo Mauri, Roberto Montanari, Emma Petitti, Teresa Piccione, Mario Rodiguez, Chiara Scuvera, Stefano Vaccari e come invitato permanente (in quanto presidente di una precedente commissione, si spiega) Matteo Orfini.

Ascani: "L'identità del Pd è da difendere"

 "L'identita' del Pd, vocazione  maggioritaria e primarie, e' da difendere. Prima di stracciarla  pensiamoci bene". Lo ha detto Anna Ascani, nel suo intervento alla  Assemblea del Pd, parlando delle modifiche allo Statuto del Pd.

"La vocazione maggioritaria è quella di un partito che vuole  rivolgersi a tutta la società. Quella identità e' nello Statuto e tra  l'altro e' superabile, come è successo quando abbiamo avuto Enrico  Letta premier o quando abbiamo fatto le primarie per la premiership  tra Bersani e Renzi", ha spiegato Ascani. "Le primarie sono indispensabili, con quelle parliamo delle nostre  idee al Paese. Il Pd non puo' rinunciare alle primarie, se chiediamo  alla gente una cosa positiva del Pd al primo posto ci sono le primarie -ha sollecitato Ascani-. Non chiudiamoci. Primarie e identità sono  un punto partenza indispensabile. Discutiamo, ma se le conclusioni  della Commissione sono già scritte non prendiamoci in giro, non  iniziamolo nemmeno questo lavoro". 

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