Auto blu, carcere per chi la userà per fini personali
Stretta sull'abuso: l'emendamento presentato dal Pd alla legge del M5S. Non sarà più possibile neanche il trasferimento da casa al luogo di lavoro. Ma il censimento sulle auto "in servizio" procede a rilento: 5.334 comuni su 8.048 non hanno fornito i dati
ROMA - Fino a tre anni di carcere per chi utilizzerà l'auto blu a fini personali. La stretta arriva da un emendamento presentato dal Pd alla legge in discussione in Commissione affari costituzionali della Camera e che approderà in Aula la settimana prossima. Dal governo è arrivato il parere favorevole per disciplinare l’impiego delle autovetture di servizio.
LA RIFORMA - Tra le varie norme in discussione, anche una destinata a far discutere: non sarà più possibile neanche il trasferimento dall’abitazione al luogo di lavoro. Per chi usera l'auto blu non per scopi "pubblici" o inerenti alla carica ricoperta la pena sarà una reclusione minima di sei mesi. Al momento il testo base che sarà votato in Commissione è quello del Movimento 5 stelle, presentato a luglio 2015 da Giorgio Sorial: ma sono attese diverse modifiche alla legge in discussione.
IL CENSIMENTO - L'obiettivo della nuova legge è anche quello di dare, come riporta La Stampa, una "sforbiciata definitiva" all'esercito di auto blu attuale. Ma l'ultimo censimento pubblicato sul sito della Funziona pubblica è riuscito a fotografare "solo in parte" la mole di macchine di servizio attualmente in uso da ministeri ed enti pubblici. Mancano, infatti, i dati dei comuni: "Ben 5.334 su 8.048 non hanno risposto".
LE POLEMICHE - La legge è necessaria in ottica "antisprechi", ma c'è qualcosa che al Movimento 5 Stelle non va giù. Tre, in particolare, gli emendamenti sui quali i grillini daranno battaglia perché, spiega La Stampa riportando le parole di Giorgio Sorial, "rischiano di snaturare la legge". In primis "la modifica che punta a limitare solo alle auto di proprietà l’ambito di applicazione della legge, tralasciando leasing e noleggi che creano, invece, i maggiori problemi". Secondo: "Si vuole sopprimere la norma che prevede la destinazione dei proventi delle dismissioni al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese senza specificare come impiegare queste risorse". Terzo: "Si aggiungono Bankitalia, Consob e Ivass all’elenco delle amministrazioni ammesse all’uso non esclusivo delle auto di servizio quando l’obiettivo sarebbe quello di limitarlo".