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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Italia

Regioni autonome, c'è la prima firma: "Un passo storico"

Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna fanno da "apripista": trattative sono già in corso tra il Governo e altre Regioni. Non si tratta di un vero federalismo ma di maggiori autonomie su politiche importanti come sanità, istruzione

Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno chiesto l'avvio dell'iter per ottenere una maggiore autonomia differenziata, prevista dalla Costituzione e questa mattina hanno siglato con il Governo un primo atto formale: la pre-intesa fissa i principi generali, la metodologia e le materie oggetto della trattativa che proseguirà nella prossima legislatura. 

E' il primo passo dopo il referendum dello scorso ottobre e del percorso "senza consultazione popolare" iniziato dall'Emilia. Ed è bene chiarire subito: non si tratta di un vero federalismo ma di maggiori autonomie su politiche importanti come sanità, istruzione, ambiente e lavoro che le Regioni vogliono poter gestire senza il concorso dello Stato.

Regioni autonome, oggi la prima firma

"Si tratta di una giornata super storica. Da qui non si torna indietro", ha affermato Luca Zaia, presidente del Veneto.

"Abbiamo firmato il primo accordo per dare più autonomia alle regioni" spiega Roberto Maroni, governatore uscente della Lombardia

"Ora servirà una legge del futuro Parlamento approvata a maggioranza qualificata" ragguaglia Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna: "E' evidente che il prossimo Parlamento e il prossimo Governo non potranno non tener conto di una firma così importante".

Cosa cambia per Lombardia Veneto ed Emilia Romagna

Sono 23 le materie oggetto della trattativa tra governo e le regioni Lombardia e Veneto, 12 per l'Emilia.

Sono già attivi i tavoli di concertazione su sanità, istruzione, ambiente, lavoro e rapporti con l'Europa ma è ancora lunga per trovare una intesa. "L'accordo che porteremo in Parlamento durerà dieci anni - spiega Zaia - poi verrà rinnovato e ci sarà un tagliando all'ottavo anno".

Maggiori autonomie? Non solo per il Nord

Il sottosegretario Bressa apre a nuove autonomie regionali: "Siamo partiti con tre regioni e speriamo che queste siano solo l'avanguardia perché è una questione che riguarda tutte le Regioni d'Italia". Le prossime? Piemonte e Liguria, ma ci sono trattative trattative anche con Campagna e Puglia".

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