Bagnoli, la protesta arriva a Roma: De Magistris guida il "no" al commissariamento
In mille hanno manifestato a Montecitorio e sotto Palazzo Chigi contro la decisione del Governo Renzi di commissariare la bonifica dell'ex area Italsider a Bagnoli. A guidare la protesta il sindaco di Napoli Luigi De Magistris
Hanno sfilato lungo le strade della Capitale contro il commissariamento di Bagnoli: in migliaia giunti in pulmann da Napoli a Roma hanno partecipato alla protesta indetta da movimenti e comitati di quartiere provenienti dal capoluogo partenopeo. Il corteo, autorizzato dopo una lunga trattativa dalla Questura di Roma, ha sfilato per il centro cittadino ed è arrivato in delegazione a piazza Montecitorio e Palazzo Chigi.
Sul tavolo il fermo no dei manifestanti alla scelta del governo Renzi di commissariare la bonifica dell'ex area Italsider a Bagnoli, attività peraltro al palo dopo il diniego da parte della magistratura a dissequestrare i suoli.
"Chi ha inquinato deve pagare", "Se Bagnoli sarà commissariata ogni giorno una barricata", "Bagnoli Libera", "Renzi e Nastasi via da Napoli": questi gli slogan scanditi dai manifestanti, che hanno portato con loro anche un gonfiabile del presidente del Consiglio rappresentato come Pinocchio. Numerosi gli interventi dei rappresentanti dei diversi comitati e movimenti che si sono succeduti in piazza. Tra questi quello del sindaco Luigi de Magistris, che ha sottolineato come "la manifestazione di oggi dimostra che la difesa della città è una iniziativa popolare, che si fermerà quando termineranno gli abusi su Napoli". "In piazza - ha proseguito il primo cittadino - ci sono i movimenti e il sindaco, una cosa fino a poco tempo fa impensabile. Questo significa che Napoli è unita". La manifestazione si è conclusa intorno alle 16,30, senza che si sia verificato alcun problema di ordine pubblico.
IL CORTEO DEI COMITATI DI BAGNOLI
Diversi autobus erano partiti, intorno alle 9, sia dal quartiere flegreo che dal centro storico di Napoli. L'arrivo, inizialmente previsto alle 13 in Largo Argentina, è stato posticipato a causa dei controlli operati dalle forze dell'ordine. Uno stop - lungo, più di un ora - verso il quale si sono levate le proteste dei napoletani in viaggio.
"La polizia ci ha fermati al casello e portati su strada secondaria per controlli per singolo pullman - ha scritto un manifestante. La cronaca della giornata raccontata su Napoli Today