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Martedì, 16 Aprile 2024
PRIMARIE CENTROSINISTRA

Bersani o Renzi? Sarà sfida all'ultimo voto

Sarà testa a testa. L'affluenza alle urne è più bassa rispetto al primo turno. Un dato che potrebbe aiutare il sindaco di Firenze nella rincorsa al segretario.

Il punto è semplice. Comunque vada "domani sarà l'avvio del lavoro di una grandissima squadra, che nel frattempo è diventata uno squadrone. Ci metteremo da lunedì a guardare avanti". A parlare così è il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, che prova a mettere da parte la polemica sulle modalità di partecipazione al ballottaggio.

Una polemica che ha fatto infuriare più il 'popolo di Renzi' che Renzi stesso: segno che la 'fame' di cambiamento anche in seno alla gente del Pd è tanta e, per molti, passa proprio per il sostegno al sindaco di Firenze. Ma Renzi frena. Troppo importante la 'ragion di stato'. Il futuro del centrosinistra. E così smorza i toni con una promessa: "Nessuno griderà ai brogli". Chiaro il messaggio inviato al suo sfidante: distensione. E un'assicurazione: comunque vada - quindi anche se Bersani vincerà le primarie - "remeremo tutti dalla stessa parte". Ma la domanda è: qualora il risultato fosse la sorpresa, cioè la vittoria di Renzi, sarà lo stesso. Presto per parlarne. 

IL MESSAGGIO SERALE DI RENZI - "Caro Bersani, siamo entrambi a Milano. Ci prendiamo un caffè insieme e facciamo un appello alla serenità per domani?" è stato l'altro "ramoscello d'ulivo" che, via Twitter, il rottamatore ha lanciato sabato al segretario del Pd. Una richiesta di tregua per placare la querelle sul secondo turno. Il sindaco di Firenze vorrebbe allargare la platea di elettori a tutti coloro che lo desiderano, mentre per Bersani e i vertici del Partito si devono applicare principi severi.

LA RISPOSTA DI BERSANI - "Matteo mi ha mandato un tweet in cui dice che vuole offrirmi un caffè, io vorrei rispondergli anche un pranzo quando c'è l'occasione: siamo tutti una grande squadra, uno squadrone" ha poi replicato Bersani alla proposta dell'avversario. Ma soprattutto - ha sottolineato Bersani - Il Pd e il centrosinistra non hanno bisogno di "fuoco amico", perché ci sono già "abbastanza" avversari.



SI VOTA! - Aperti in tutta Italia fino a questa sera alle 20 gli oltre nove mila seggi elettorali allestiti grazie a quasi 100 mila volontari in gazebo, circoli del Pd e altre strutture messe a disposizione di Pd, Sel, Socialisti italiani e Api per il secondo turno di ballottaggio delle elezioni primarie che nella tarda serata decreterà il nome del candidato Premier del centrosinistra per le elezioni politiche del 2013. Colui, insomma, che partirà favorito per la successione a Mario Monti a palazzo Chigi nella prossima primavera, ammesso e non concesso che il Professore della Bocconi l'anno prossimo traslocherà.



NUMERI - Al primo turno a votare si sono recati in 3.110.210 elettori di centrosinsitra, autodichiaratisi tali e disposti a pagare non meno di 2 euro per poter dire la propria sul candidato premier. Bersani arrivò primo con 1.395.096 di voti, pari al 44,9%. Nove punti in più di Renzi, che di voti ne ebbe 1.104.958, ovvero il 35,5%. Mentre gli sconfitti si fermarono, rispettivamente, a Nichi Vendola al 15,6% (485.689 voti), Laura Puppato al 2,6% (80.628 voti) e Bruno Tabacci all' 1,4% (43.840 voti). Per il ballottaggio odierno, invece, gli elettori potenziali sono già salite di almeno sette mila unità. Tanti infatti sono stati ammessi a votare per la prima volta al secondo turno. Ma molti di più, circa centomila sono stati quelli che, dopo la campagna a tappeto condotta a tal fine dal duo Renzi-Gori, ne avevano fatto richiesta ma ai quali non è stato concesso. Quanti di loro si metteranno comunque oggi in fila? E/o quanti lo faranno anche senza averne prima mai fatto la prevista richiesta? Stando alle regole, dovranno essere rimandati a casa.

AGGIORNAMENTI

2 MILIONI E 300 MILA ELETTORI - Alle 17, due milioni e 300mila  elettori del centrosinistra hanno votato per le primarie. Lo comunica il coordinamento nazionale di 'Italia BeneComune' segnalando che il 25 novembre alle stessa ora avevano votato 150mila elettori in più. 

FERMENTO RENZI - Ancora non ci sono dati certi ma il Comitato Matteo Renzi a Firenze è in fermento. In via Martelli, a due passi dal Duomo del capoluogo toscano, stanno lavorando su un dato: Renzi andrebbe più forte nelle aree geografiche dove è già stato premiato al primo turno. Mentre l’affluenza al voto nelle aree dove il sindaco di Firenze è più debole sarebbe in calo.

IL VOTO DI RENZI (di Diego Giorgi - Firenze Today)- Ha sorpreso tutti presentandosi ai seggi di buon ora. Matteo Renzi ha completamente stravolto il  programma che avrebbe dovuto scandire il ballottaggio. Partita di calcetto nel pomeriggio, attorno alle 16, poi, un’ora più tardi, diritto al seggio di piazza dei Ciompi, nel centro storico di Firenze. Stesso seggio del primo turno, voto anticipato di otto ore, attorno alle 9:15. Pochi minuti di attesa visto che questa mattina non c’erano code. L’ultima volta che passò da queste parti è stato in fila indiana per 2 ore e 40 minuti. Il tempo di arrivare, salutare i rappresentanti di seggio, votare ed è già fuori pronto per andare a seguire la partita di calcio del figlio.

“Oggi mi sembra che il clima sia tranquillo, ci sono episodi qua e là ma è normale, è una macchina complessa”. Macchina complessa, e quelle regole che ancora oggi, o forse domani, avranno ancora spazio per far rumore.  “Una ragazza di 21 anni stava piangendo”  per essere stata respinta dai seggi delle primarie a Firenze in quanto non registrata. “Chi vincerà queste primarie – ha continuato il sindaco ai microfoni Sky – chiunque sia, avrà il compito di recuperare credibilità agli occhi di queste persone”.

 “Noi ci crediamo fino all'ultimo tuffò”, è questa infine la speranza mattutina del ‘rottamatore’ anche se “l’accusa di aver violato le regole mi ha umanamente molto ferito”. Il tempo della  verifica, se si tratti cioè di una ferita guaribile con qualche giorno di convalescenza o di uno strappo insanabile, arriverà ad urne chiuse. Per questo Renzi taglia corto e ribadisce le parole dette ieri sera alla Fortezza da Basso, dove ha chiuso la campagna elettorale: non è il giorno per fare polemiche perché “continuando ad alimentare la tensione non vai da nessuna parte”. E nel pomeriggio Renzi è atteso ad una partitella di calcio a sette: “Ci sfoghiamo sul calcetto anziché sulle regole”.

FILE E NON AMESSI – Secondo l’Adnkronos 50 persone sono state respinte al seggio di via Sant’Agostino a Firenze, uno dei più importanti della città, mentre altre 7 sono state respinte al seggio di San Bartolo. In numerosi seggi invece si registrano code fino a 2 ore. Problemi di smaltimento dovuti alla mancata digitalizzazione dei registri che ha ritardato l'apertura delle urne.

 "IN TOSCANA VALIDITA' VOTO A RISCHIO" -  E' proprio nel capoluogo toscano dove Renzi è sindaco che nascono i guai. "Dall'apertura dei seggi fino ad ora persistono in Toscana casi gravissimi, che mettono a rischio la validità del voto in numerosissimi seggi. Chiediamo al coordinamento toscano delle primarie di intervenire immediatamente per ripristinare condizioni minime di legalità in tutta la regione" afferma Nicola Danti, responsabile dei comitati di Matteo Renzi.

"In molti seggi fiorentini - continua Danti - mancano i registri del primo turno, nel comune di Fivizzano sono stati impropriamente trattenuti i cedolini del 25 novembre e consegnati nuovi oggi, a Grosseto vengono segnalati numerosi casi di doppi elenchi. Per ora denunciamo una situazione intollerabile di disorganizzazione, speriamo - conclude Danti - che non si tratti di altro". 

 

RENZI: "POSSIAMO VINCERE" – Alle ore 16 Renzi avrebbe dovuto prender parte ad un 7 contro 7 a calcetto. Invece no, cambio di programma. Renzi passa e va al comitato. Questione di affluenza, troppo bassa secondo il sindaco di Firenze. E allora la corsa nella sede del Comitato in via Martelli a Firenze. Ma alle 16 Renzi ancora non si è visto e c’è chi sussurra un po’ di nervosismo. “È a casa con la moglie e i figli”, scaccia tutte le voci Nicola Danti coordinatore toscano del Comitato Matteo Renzi. Sta di fatto che attorno alle 14 parte una mail da ‘Adesso Partecipo’: Attenzione, affluenza in netto calo, come ovvio viste le regole. Se ritorniamo tutti a votare, vinciamo. Forza! Proviamoci, è fattibile”. Un messaggio dalla doppia interpretazione. La prima: Renzi sente che il calo di affluenza potrebbe accorciare la forbice di distacco se i suoi torneranno tutti a votare. Seconda: Renzi chiama l’adunata per non allontanarsi troppo da Bersani.

Due ipotesi valide entrambe anche se i renziani optano per la prima: “Penso – ha detto ancora Danti – che ci sia la possibilità significativa di poter vincere. Nel primo turno abbiamo ottenuto un consenso straordinario, pensiamo stasera di poter fare un risultato molto migliore rispetto al 36% di una settimana fa. Pensiamo che andrà molto bene”. Linea rafforzata da Roberto Reggi ai microfoni del Tgcom24: “Renzi ha annullato la partita di calcetto per riaprire la partita per candidarci alla guida del Paese. Il calo dell'affluenza ci può favorire”.

AFFLUENZA, MENO 150MILA“Alle ore 17.30 di oggi hanno votato 2.300.000 elettori del centrosinistra. Alla stessa ora di domenica 25 novembre avevano votato 2.450.000 elettori”. Lo comunica l'Ufficio stampa delle primarie del centrosinistra. Nessuna drammatizzazione da parte del presidente dei Garanti Luigi Berlinguer: “Un leggero calo, del 5-7 per cento, meno che fisiologico: nei ballottaggi delle comunali il calo medio tra il primo ed il secondo turno è del 15 per cento. Per stasera il dato crescerà, ha influito la meteorologia, in molte città ha piovuto fino ad ora e molti stanno andando a votare ora”.

 

 

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