Fratelli d'Italia vuole eliminare il termine delle concessioni balneari
Tre senatori del partito di Giorgia Meloni hanno presentato un emendamento al decreto Milleproroghe
Fratelli d’Italia spiazza non solo le opposizioni ma anche i propri alleati di governo con l’ultimo emendamento al decreto Milleproroghe in favore dei balneari. Di cosa si tratta? In pratica è una modifica alla bozza del decreto che, con poche righe, dà un colpo di spugna alle regole attuali sulla gestione delle spiagge, eliminando l’obbligo di andare a gara pubblica per la assegnazione della gestione degli spazi delle spiagge pubbliche. La modifica al testo principale è stata presentata durante i lavori delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato. Immediata la reazione delle opposizioni con Benedetto Della Vedova che parla di un "governo contro il libero mercato e a favore invece delle corporazioni".
Cosa cambia con l'emendamento al Milleproroghe
Ma cosa cambierebbe adesso? Di fatto viene eliminato il termine del 31 dicembre 2023 per le concessioni balneari, la cui efficacia è estesa "fino all'approvazione della legge di riforma organica della relativa disciplina". Lo prevede l’emendamento presentato dai senatori di Fratelli d'Italia Mennuni, Lisei e Liris. "Sappiamo che c'è un'interlocuzione da parte del governo, anche con l'Europa, per trovare la migliore soluzione su questo tema", spiega la senatrice di Fdi Lavinia Mennuni. "Da parte nostra comunque l'attenzione è massima: anche in seno alla Commissione bilancio abbiamo ritenuto opportuno focalizzare l'attenzione sulla questione delle concessioni balneari" estendendo la loro efficacia.
Il nodo degli accordi con l'Europa
Parla di interlocuzione con l’Europa la senatrice di Fdi. E infatti uno dei nodi di questa modifica non è tanto la mossa politica in sé quando il fatto che questa decisione, se passasse così com’è, sarebbe contraria agli accordi presi a Bruxelles. Infatti con questa mossa, in teoria, l’Italia si mette contro l’Europa, proprio mentre lì, si discute del Pnrr. Tanto che la candidata alla segreteria del Pd Paola De Micheli, in tv, ha detto che, secondo lei, "quell’emendamento non andrà da nessuna parte. D'altronde (Meloni) non è riuscita a mettere dalla sua parte neanche un'altra categoria, quella dei benzinai, che infatti confermano lo sciopero. Io vedo come un segno di debolezza di questa maggioranza il fatto che ogni tanto deve far vedere che difende qualche gruppo a lei vicino".
Non è detto però che la mossa dei senatori di Fratelli d’Italia sia qualcosa che rappresenta in pieno la posizione politica del Governo. Per quando si tratti del partito della premier Meloni, un conto è la posizione del gruppo parlamentare, un altro conto è quella dell’esecutivo del Paese. Infatti dal Pd fanno anche sapere di voler sapere se il contenuto di quell'emendamento corrisponde alla linea del governo. Il vice capogruppo alla Camera Piero De Luca e il deputato democratico Andrea Gnassi fanno sapere: "Se così fosse per il ministro Musumeci, a questo punto chiediamo che lo stesso ministro venga immediatamente in audizione alla Camera in commissione Attività produttive a riferire. Sarebbe assurdo continuare con l'ennesima proroga che lascia nell'incertezza comuni e operatori del settore che si troverebbero ancora nell'impossibilità di programmare investimenti, riqualificazione e certezza sul lavoro".
Balneari approvano
La categoria dei gestori di attività balneari approva la manovra. "Bene l'approccio sul tema delle concessioni demaniali da parte delle Commissioni che hanno compreso la questione, sostenendone la priorità d'intervento". Lo dice Marco Maurelli, presidente di FederBalneari Italia, che chiede al Governo di inserire nel Milleproroghe "una proposta di emendamento riguardante gli enti locali costieri al fine di sospendere, nelle more, ogni attività dei territori, bloccare le gare, e la pianificazione delle coste in attesa dei risultati della mappatura dei beni. L'obiettivo è scongiurare inevitabili conseguenze dannose sulla filiera con ripercussioni negative sul Pil, sull'occupazione dell'intero comparto turistico, che garantisce occupazione a oltre 800 mila lavoratori in tutto il paese ed infine sulla qualità dell'offerta turistica".
Dicevamo che la richiesta dei senatori meloniani spiazza anche gli alleati. Infatti i balneari sono una categoria molto cara anche a Forza Italia ma soprattutto la Lega, dalla quale emergono alcuni mal di pancia per una scelta che, da parte del Carroccio, sarebbe dovuta essere condivisa. Invece Fdi ha allungato il passo "bruciando" la concorrenza interna alla coalizione di centrodestra.
Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, e Roberto Marti fanno sapere di aver "già presentato un emendamento per l'istituzione di un tavolo tecnico che coinvolga i Ministeri competenti in materia e le Associazioni al fine di recepire i dati, per poterli poi elaborare e migliorare la normativa. Sempre a tal proposito, settimane fa abbiamo convocato le Associazioni di categoria dei settori balneare e della nautica da diporto per esplicare le nostre proposte in vista dell'esame del Decreto Milleproroghe".