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Giovedì, 18 Aprile 2024
Fondi Pdl / Roma

Scandalo Pdl, il capogruppo alla Regione Lazio si dimette. Ma resta consigliere

Implicato nel caso Fiorito e in pieno scontro con la presidente Polverini, Francesco Battistoni abbandona la poltrona di coordinatore dei consiglieri azzurri. Non quella di consigliere regionale.

Francesco Battistoni ha scelto di lasciare il suo incarico nominale ma non quello elettivo. La prima testa in Regione Lazio cade quindi solo a metà

Battistoni, accusato da Fiorito, letteralmente, "di essere un ladro" si è dimesso da capogruppo Pdl al termine dell'incontro in via dell'Umiltà con il segretario del partito Angelino Alfano ma non ha lasciato l'incarico di consigliere regionale. Una decisione che ha colto di sorpresa i vertici locali del partito e che, per questo, sermbra provenire direttamente dall'alto: potrebbe essere questo l'accordo raggiunto tra Berlusconi e la presidente Polverini per provare a far rientrare le dimissioni della governatrice.

Dimissioni che, però, ad oggi sono solo 'posticipate'.

Perché Battistoni? Un po' perché l'ormai ex capogruppo Pdl in Regione è stato più volte nominato da Fiorito nel suo interrogatorio. Molto perché Battistoni è colui che ha messo nei guai l'assessore all'Agricoltura Angela Birindelli per quella che oggi Panorama.it definisce "una storia di presunti finanziamenti illeciti a un giornale della Tuscia di cui sono entrambi originari".

A confermare la sorpresa - almeno come tempistica -  di questa decisione è il coordinatore regionale Pdl, Vincenzo Piso, che questa mattina si è recato - inutilmente - presso la sede del Consiglio Regionale. "Ero venuto perché mi avevano detto che c'era una riunione del gruppo del Pdl che invece è stata annullata. Credo che il capogruppo Battistoni sia stato chiamato a Via dell'Umiltà". Il motivo? "Credo che gli verrà chiesto di fare un passo di lato, fino a quando almeno la situazione non verrà chiarita. Non c'è più tempo".

Nelle parole di Piso c'è tutto il caos che sta travolgendo la regione di Renata Polverini. Il passo "di lato" e non il passo indietro di Battisoni, che si è dimesso da capogruppo ma non da consigliere, suona come 'contentino' per placare le acque in attesa del vero regolamento dei conti.

E il fatto che il 'vertice' laziale del Pdl non sapesse nulla delle imminenti dimissioni del capogruppo regionale è chiaramente la prova che ora la partita è in mano ai vertici nazionali. A Sivlio Berlusconi, ad Angelino Alfano e Denis Verdini. Il tutto, con la tacita collaborazione del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che dal Campidoglio osserva lo scandalo che sta travolgendo una sua antagonista interna-esterna al Pdl.

E ora? Per il dopo Battistoni, che era già il dopo Fiorito, si fanno i nomi di Antonio Cicchetti o la giovanissima Chiara Colosimo, appena 26 anni. Altra prova della 'regia' del Campidoglio: due ex Alleanza Nazionale ma, soprattutto, entrambi della corrente guidata dall'onorevole Fabio Rampelli.

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