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Giovedì, 25 Aprile 2024
Movimento 5 Stelle

Grillo attacca: "Napolitano-bis è la morte della Repubblica"

Le parole del leader del Movimento 5 Stelle sul suo blog in un post dal titolo "Blue Sunday"

ROMA - "Blue Sunday", domenica triste. E' il titolo del post apparso sul blog di Beppe Grillo, col quale il comico genovese e leader grillino torna a "picchiare duro" (a parole, ovviamente) sul tema dell'elezione del Presidente della Repubblica.

"La Repubblica, quella che si dice democratica e fondata sul lavoro, ieri è morta", scrive Grillo. "Pensi al sorriso raggiante di Berlusconi in Parlamento, risplendente come il sole di mezzogiorno, dopo la nomina di Napolitano e ti domandi - ha proseguito - come è possibile tutto questo, pensi ai processi di Berlusconi, a Mps, alle telefonate di Mancino, ai saggi e alle loro indicazioni per proteggere la casta. Sai che alcuni di loro diventeranno ministri. Ti viene lo sconforto".

Secondo il comico genovese "tutto era stato predisposto con cura. Un governissimo, le sue agende Monti e Napolitano, persino il nome del primo ministro, Enrico Letta o Giuliano Amato, e un presidente lord protettore dei partiti. Uno tra Amato, D'Alema o Marini avrebbe dovuto essere l'eletto. Rodotà ha rovinato i giochi. Ed ecco il piano B con il rientro di Napolitano che fino al giorno prima aveva strenuamente affermato che non si sarebbe ricandidato. E di notte, in poche ore (minuti?) si è deciso (ratificato?) il presidente della Repubblica e la squadra di governo. Chiamala, se vuoi, democrazia".

"GOLPETTINO FURBO", POI RINUNCIA AL COMIZIO

"L'Italia - ha sostenuto ancora Grillo - ha perso e, non so perché, mi viene in mente il pianto disperato di Baresi dopo la finale persa ai rigori con il Brasile nel 1994. Il MoVimento 5 Stellle è diventato l'unica opposizione, l'unico possibile cambiamento".

Per il leader M5S "il Partito Unico si è mostrato nella sua vera luce. Noi o loro, ora la scelta è semplice. Coloro che oggi sono designati al comando della Nazione sono i responsabili della sua distruzione. Governano da vent'anni. Per dignità dovrebbero andarsene, come avviene negli altri Stati. Chi sbaglia paga. E chi persevera paga doppiamente. Entro alcuni mesi l'economia presenterà il conto finale e sarà amarissimo. Dopo, però, ci aspetta una nuova Italia".

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