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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il video pieno di rabbia

Beppe Grillo: "Mio figlio non è uno stupratore" e dà la colpa alla presunta vittima

Dopo 2 anni di accuse al figlio, il fondatore del Movimento 5 Stelle ha sbottato e si é sfogato con un video che ha provocato reazioni sdegnate dal mondo della politica

Beppe Grillo appare in video per parlare della vicenda giudiziaria che ha coinvolto il figlio Ciro, accusato dalla magistratura di violenza sessuale di gruppo. Uno sfogo il suo in cui tenta di difendere a tutti i costi il figlio dalle accuse, che però si ribalta in una colpevolizzazione della vittima quando dice che “una ragazza che la mattina viene stuprata, il pomeriggio fa kitesurf e 8 giorni dopo fa la denuncia, è strano”. Sicuramente non è strano che quel video, per giunta carico di rabbia, abbia provocato un monte di reazioni dal mondo della politica. Infatti, non bastasse la profonda stonatura nel vedere il fondatore del Movimento 5 Stelle, il cui giustizialismo è sempre stato alto vessillo, vestire i panni della più strenua difesa, c’è anche quella frase pesantissima nei confronti di una 19enne (per i pm la vittima dello stupro di gruppo) diventata la colpevole nella narrazione del comico genovese.

Ma Beppe Grillo va a ruota libera. “Io voglio chiedervi perché un gruppo di stupratori seriali non é stato arrestato. La legge dice che gli stupratori vengono presi e messi in galera, interrogati in galera o ai domiciliari. Invece, sono lasciati liberi per due anni. Perché non li avete arrestati subito?". Grillo è convinto che il figlio sia innocente e non ne può più di vederlo lì sotto accusa, ancora oggi, dopo 2 anni. Infatti si chiede perché non li hanno arrestati. “Perché vi sete resi conto che non è vero niente, non c'è stato niente perché chi viene stuprato fa una denuncia dopo 8 giorni vi è sembrato strano. E' strano. E poi c'è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c'è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così perché sono quattro coglioni".

Il video di Beppe Grillo sul figlio accusato di stupro

A queste parole sono partite reazioni da ogni dove. Gli unici a fare quadrato intorno a Grillo, sono quelli del Movimento 5 Stelle. "Sono e siamo umanamente vicini a Beppe Grillo, un uomo e un padre che sta vivendo un dramma che non é augurabile a nessuno. – ha detto il capo politico reggente del Movimento cinque stelle, Vito Crimi - Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che accerterà la verità. Quando si ha a che fare con la vita delle persone, con vicende di una tale delicatezza é più che mai opportuno che i fatti vengano trattati dai media evitando conclusioni affrettate e la ricerca di sensazionalismi".

Il video di Beppe Grillo sul figlio, Boschi: "Ricordi la mia famiglia?"

Quel sensazionalismo però in passato il Movimento lo aveva sempre cercato in massa in più occasioni. Se lo ricorda Bene Maria Elena Boschi, che si domanda: "Di che cosa si lamenta oggi Beppe Grillo? Di un clima schifoso, di un attacco verso la sua famiglia? Ma vi ricordate cosa ha fatto a me, a mio padre, alla mia di famiglia? Mio padre è stato accusato di ben altri reati, certo non di stupro. E dopo indagini di anni, non ha nemmeno una sentenza di condanna. Archiviato. Eppure quanto odio, quanta volgarità, quanta violenza verbale in quegli anni hanno accompagnato la mia famiglia”.

 Non la lascia passare neppure Andrea Romano del Pd, che si sofferma proprio su quella frase: “Ma se vieni stuprata, poi vai a fare kitesurf?”. “Basterebbe questa frase di Grillo, pura colpevolizzazione della vittima, a bandirlo per sempre da qualsiasi tavolo politico. Utile se avvenisse, anche per lavorare all'alleanza possibile con M5s senza il peso della sua barbarie".

Più comprensione da Forza Italia con il deputato Andrea Ruggeri: Capisco lo sfogo del Grillo papà, non il politico. Non auguro a suo figlio, se davvero è innocente, una condanna tanto infamante come quella che rischia, e credo giusto che la politica si astenga dal commentare una vicenda che deve rimanere privata, comunque finisca. Però è incredibile che uno come Beppe Grillo irrompa, alla vigilia di una delicata decisione processuale che riguarda anche una ragazza, possibile vittima di una atrocità, per denunciare la gogna mediatica e invocare le regole dello stato di diritto, quando per anni lui ha politicamente lucrato sulla loro polverizzazione”.

"Con il suo video sbraitante in difesa del figlio Ciro, Beppe Grillo mostra in tutta la sua evidenza il funzionamento della vittimizzazione secondaria: le donne non sono credute, la violenza viene minimizzata, il comportamento della ragazza giudicato quasi fosse lei l'accusata". Così in una nota stampa Antonella Veltri, presidente di D.i.Re-Donne in Rete contro la Violenza.

Il figlio di Beppe Grilllo accusato di stupro

I fatti risalgono al luglio 2019 in Costa Smeralda. Secondo le accuse il figlio di Beppe Grillo, Ciro, ha violentato una turista 19enne insieme a degli amici dopo averla costretta a bere vodka, mentre secondo la difesa i rapporti sessuali ci sono stati ma sono stati consenzienti. L'indagine è chiusa e ora sarà la Procura a decidere se chiedere il processo. 

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