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Giovedì, 25 Aprile 2024

Cesare Treccarichi

Giornalista

Ascoltereste gli audio di Berlusconi su Spotify?

Gli audio di Berlusconi potrebbero diventare un nuovo genere su Spotify, dal retrogusto di thriller politico: “Berlusconi off the records, la serie”. Ma no, gli audio di Silvio Berlusconi non sono racconti e stanno spaccando tutto, qui e ora: Forza Italia, centrodestra e anche il patto con i propri elettori. Gli audio sono arrivati nelle orecchie di molti: si sente Berlusconi assumere posizioni sdolcinate nei confronti di Vladimir Putin e reinventare la guerra di aggressione in Ucraina, con le solite storie che ribaltano l’invasione russa e la fanno diventare una guerra di difesa del Donbass.

Non è la prima volta che dalle riunioni di Forza Italia con Berlusconi fuoriescono dichiarazioni, ma a questo giro c’è stato un salto di qualità: le registrazioni. Autentici audio di Berlusconi che trapelano all’esterno e vengono trasmessi alla stampa, in serie. Un genere perfetto per Spotify o per qualsiasi altra piattaforma di audio in streaming. Ma niente male anche in vista delle consultazioni per il nuovo governo

L’operazione mediatica degli audio in serie ha prodotto grandi turbamenti e incertezze, conquistando la scena politica e instillando il dubbio del “ma ci è o ci fa”. La maggior parte dei commentatori e degli attori politici spiffera convintamente la risposta a questa domanda, ma oltre al caos orchestrato gli audio di Berlusconi stanno producendo precise conseguenze che hanno a che fare con la credibilità del suo partito, innanzitutto nei confronti dei propri elettori. 

Cosa c'è dietro le uscite di Berlusconi che imbarazzano il centrodestra

Durante la campagna elettorale la posizione sulla guerra in Ucraina è stata chiara: sostegno agli invasi e ferma condanna a Putin. Dopo gli audio la posizione del leader di Forza Italia è ribaltata. Lo è anche quella del suo partito? Di sicuro una parte la sostiene, considerati gli applausi che si sentono nelle registrazioni diffuse, ma è altrettanto certo che questa non è la posizione di Giorgia Meloni, leader della forza principale di maggioranza e candidata a guidare il prossimo governo. 

Gli audio di Berlusconi sull'Ucraina ribaltano le posizioni della campagna elettorale con Forza Italia e imbarazzano Meloni e il centrodestra, soprattutto Antonio Tajani

Diversi deputati e senatori dicono che queste sono tutte manovre di Berlusconi per ottenere quanti più ministeri possibili. Ci sono le consultazioni e Forza Italia proporrà dei ministri al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tra cui quello degli Esteri. Il nome principale è Antonio Tajani, ex presidente del Parlamento Europeo ed ex commissario europeo per il commercio e l’imprenditoria, un profilo col giusto credito internazionale per dialogare con le istituzioni europee e le altre cancellerie, e con posizioni nette sulla politica estera e sulla guerra in Ucraina, per di più riaffermate con forza in queste ore. 

Antonio Tajani alle consultazioni potrebbe essere il nuovo ministro degli esteri: ma gli audio di Berlusconi sull'Ucraina non aiutano Forza Italia

Ma qual è la credibilità del suo partito, Forza Italia, che si è risvegliato per metà filoputiniano e che ora lo propone al Capo dello Stato proprio come Ministro degli Esteri? L’altro Ministero dibattuto è quello della Giustizia. Berlusconi propone l’ex presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, mentre Meloni risponde con Carlo Nordio, ex magistrato che ha indagato, tra le altre cose, su Brigate Rosse, Tangentopoli e sul Mose di Venezia, con diversi esponenti dei passati governi Berlusconi coinvolti: anche in questo caso è una questione di credibilità, che Forza Italia ha ormai perso davanti agli occhi e alle orecchie di tutti.

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