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Martedì, 23 Aprile 2024
Il futuro del Pdl

"Silvio in campo perché Casini ha rifiutato"

"Torno in pista per salvare il Pdl". Così Berlusconi spiega a Bruno Vespa la sua decisione. Cicchitto: "Alfano era il nostro nome da affiancare al leader dell'Udc, ma Casini ha preferito altro"

"Torno in pista per salvare il Pdl". Silvio Berlusconi affida ad un colloquio con Bruno Vespa, che ne riporta alcuni stralci in un articolo su 'QN', le ragioni che lo hanno spinto a decidere di ricandidarsi.

Il rischio che l'ex premier vuole scongiurare è che il partito 'sprofondi': "Alle elezioni politiche del 2008 abbiamo preso il 38%. Se alle prossime dovessimo scendere per assurdo all'8%, che senso avrebbero avuto 18 anni di impegno politico?".



L'ex premier spiega che avrebbe "voluto dare l'annuncio più in là, magari all'inizio dell'autunno. Ma qui non si riesce a tenere niente di riservato...".

Il colloquio è per il nuovo libro di Vespa, è presente anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, che ribadisce: "Il candidato è lui. Io resto solo il segretario del partito".



Berlusconi parla anche dell'innalzamento dello spread: "Noi subimmo una violentissima campagna sugli spread eppure io ho sempre saputo che essi sono frutto di speculazione e non hanno niente a che vedere con i fondamentali di un Paese...".

Cicchitto: "Rinnovamento" - In un commento sul Giornale, il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto spiega che "un'altra ipotesi era possibile, qualora la messa in campo di Alfano avesse favorito la formazione di una grande aggregazione tra il centrodestra e il Pdl". Ma così non è stato.

"Casini avrebbe potuto svolgere un ruolo strategico contribuendo alla formazione di un grande partito moderato-riformista di centrodestra, ha invece preferito svolgere un ruolo tattico".

Quanto al rilancio del partito, questo per Cicchitto è possibile "senza smontare il Pdl e tornare alla Forza Italia del 1994, anche perché sarebbe un'operazione impossibile. Del Pdl si può cambiare il nome e il simbolo ma non può essere smontato nel suo meccanismo associativo di fondo costituito dall'incontro fra l'area politica di Forza Italia, quella derivante da An e quella espressa da formazioni minori. Poi andrà realizzata una giusta combinazione tra rinnovamento e continuita", e "dovranno essere decisivi da un lato le eventuali capacità tecniche, dall'altro il radicamento sul territorio dei soggetti protagonisti". 

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