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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il gioco dell'oca del Cav: fra televisioni, processi e governo

Ruby, Napoli e Bari: altri tre processi stanno arrivando al termine e le previsioni per Berlusconi non sono delle migliori. Così Silvio pianifica la "invasione" tv e conferma Letta, per ora

ROMA - Da un lato la voglia di (ri)attaccare giudici, magistrati e tutti quelli che lo vogliono fare fuori senza passare dalle urne: una sorta di "remake" del videomessaggio dello scorso diciotto settembre. Dall'altro la necessità di dimostrare di essere ancora "vivo" e il bisogno di rendere chiaro, prima di tutti a se stesso, di avere ancora un certo peso per il futuro politico dell'Italia.

Atteso da una tormentata "via crucis" giudiziaria e a pochi giorni dal quindici ottobre, data entro la quale dovrà decidere se chiedere l'affidamento ai servizi sociali, Silvio Berlusconi ha scelto la strategia da adottare. E' pronta, così, la "invasione" delle televisioni. Poche le speranze di salvare il posto da senatore, ancora meno quelle di un atto di clemenza: ma il Cav vuole uscirne quanto più "pulito" possibile. 

Così, il piano di difesa è stato studiato nei minimi dettagli. Interviste, dichiarazioni spontanee e massiccia presenza nei talk show politici. Molto probabile che il punto di partenza sia il "salotto amico" di Bruno Vespa. Per poi continuare con gli studi "di proprietà". Cosa dirà il Cav? Difficile che possa stupire con qualche dichiarazione ad effetto, più verosimile che riprenda da dove aveva lasciato: magistratura, comunisti e "sindrome da accerchiamento". 

Sì, perché a spaventare Berlusconi non è soltanto la condanna Mediaset. Sta arrivando a termine, infatti, il procedimento Ruby per il quale Berlusconi è stato condannato, in primo grado, a sette anni. E, giusto per aggiungere un pò di pepe alla questione, il Tribunale di Napoli, capitolo compravendita senatori, e quello di Bari, questione escort, hanno ormai ultimato i lavori.

In tutto questo caos, l'adrenalina per la neonata Forza Italia si è leggermente sopita. Anche perché l'assetto della dirigenza va ancora organizzato e anche qui i problemi non mancano. Mentre, sempre nella testa del Cav, resta viva la "paura" per il futuro dell'esecutivo Letta. 

Silvio è fermamente convinto: il governo deve andare avanti. Al momento fra la strada dello statista buono e quella dell'uomo di destra, ha scelto la prima. Se, però, Letta non dovesse rispettare gli accordi presi in materia di Economia, Iva e Imu su tutti, nessuna sorpresa è esclusa. Tanto una "salotto" dal quale comunicare la notizia si fa sempre in tempo a trovarlo. 

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