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Venerdì, 29 Marzo 2024
politica estera

La "guerra" di Berlusconi: "Coalizione Onu per battere l'Isis"

Il leader di Forza Italia in un'intervista al Corriere della Sera si dice molto preoccupato da molti leader occidentali che sottovalutano il problema dello Stato islamico: "Dobbiamo renderci conto tutti che la Russia è un alleato imprescindibile, non un nemico"

ROMA - "Basta prudenza. Serve una coalizione Onu per combattere l'Isis, un nemico mortale". In un'intervista al Corriere della Sera, Silvio Berlusconi si dice preoccupato per la congiuntura internazionale e auspica una "grande alleanza" con Mosca per combattere il terrorismo jihadista.

Dobbiamo renderci conto tutti che la Russia è un alleato imprescindibile, non un nemico. La mia linea di politica estera è sempre stata improntata alla collaborazione tra l'Europa, Washington e Mosca, a partire dall'intesa di Pratica di Mare, con cui si era messa fine alla guerra fredda.

Secondo il leader di Forza Italia, non c'è una reale "consapevolezza della gravità della situazione da parte di molti leader occidentali". "Non possiamo illuderci - ha aggiunto all'intervistatore Francesco Verderami - che altri facciano le guerre per noi. Poi le forme di coinvolgimento saranno da valutare secondo le possibilità di ciascuno". Berlusconi  non condanna tuttavia l'attendismo del governo Renzi: "La sua prudenza nel combattere il regime di Assad in assenza di un'alternativa migliore è un atteggiamento saggio. Non si devono ripetere gli errori commessi in Libia".

Diverso invece il discorso che riguarda l'Isis: "La prudenza nel combattere lo Stato islamico è un'ambiguità che non possiamo permetterci. La pavidità non ci mette al riparo da attentati".

Nell'intervista c'è spazio anche per qualche battuta sulla politica interna. Parlando dell'Italicum e del "no" di Forza Italia al prossimo referendum sulle riforme costituzionali, Berlusconi ha affermato: "Il ballottaggio Pd-M5S alle politiche è uno scenario da incubo, personalmente voterei scheda bianca. Ma non permetteremo che si realizzi". "Ci opporremo in tutti i modi a una riforma ritagliata su misura per il Pd, che potrebbe consentire a chi abbia il consenso di un italiano su sei di sottomettere il Paese", ha concluso.

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