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Venerdì, 29 Marzo 2024
Processo Ruby

Regalo di Natale per Berlusconi: nuovo processo sul caso Ruby

Il filone di indagini "Ruby-ter" pronto a dare il suo primo effetto: un altro rinvio a giudizio per il Cavaliere e i suoi legali: corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza e irregolarità nelle indagini difensive le accuse

I guai di Berlusconi sono come i cioccolatini, uno tira l’altro. Dopo la condanna a quattro anni per frode fiscale – stornati di tre dall’indulto 2006, a proposito di grazie passate e future(?) –, l’attesa per il (ri)conteggio della sospensione dai pubblici uffici, la questione della decadenza, e la pugnalata di Alfano ci si è rimessa di mezzo Ruby. Si preannuncia, infatti, entro dicembre, una nuova inchiesta per il Cav sul caso dell’ex nipote dell’ex presidente egiziano Mubarak. Ex perché Mubarak è stato deposto da Piazza Tahrir (Al Cairo). Ed ex perché Karima El Mahroug, allora in arte Ruby Rubacuori, non è egiziana ma marocchina (dove è nata l’11 novembre 1992), ma soprattutto non è la nipote di Mubarak (tanto per non dimenticare mai quel che successe il 27 maggio del 2010 nella questura di Milano). Una nuovo filone di indagine sotto l’albero di Natale (che dire, tanti auguri Presidente).

Ruby-ter: che sta per tre indagini. Con ordine. Il 24 giugno del 2013 il tribunale di Milano ha deciso di condannare a sette anni Silvio Berlusconi – compresa l’interdizione perpetua dai pubblici uffici – per il reato di concussione e prostituzione minorile nell’ambito del cosiddetto ‘processo Ruby’. Con lui sono stati condannati (processo Ruby-bis) Emilio Fede e Lele Mora, sempre a sette anni. Cinque a Nicole Minetti.

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Il prima, il primo grado è fondamentale. Sì perché le ipotesi di un nuova inchiesta nascerebbero dalle motivazioni della sentenza. Un atto dovuto, fanno sapere dal tribunale, dal momento che in sede di lettura del dispositivo i collegi della quarta e della quinta sezione penale avevano già deciso la trasmissione degli atti ai pm in relazione a diverse false testimonianze.

Per capirci, stiamo parlando dei tempi delle “olgettine”, di quel che succedeva ad Arcore, nella villa dell’allora premier. Con le ragazze che percepivano e continuano a incassare 2500 euro al mese provenienti dai conti dell'ex premier. Di mezzo poi le testimonianze, tra gli altri, di Mariano Apicella, il parlamentare del Pdl, Valentino Valentini (ex fido consigliere per la politica estera del Cav), il deputato e viceministro agli Esteri Bruno Archi, della funzionaria di polizia Giorgia Iafrate (in riferimento alla vicenda Moubarak).

Da qui Ruby-ter appunto. Tre nuovi ipotetici capitoli della stessa storia. Il primo: corruzione in atti giudiziari contestata a Berlusconi e alle olgettine. Il secondo: false testimonianze. Il terzo: un coinvolgimento degli avvocati dell'ex premier Niccolò Ghedini e Pierlo Longo in riferimento a presunte irregolarità nelle indagini difensive. Ora, quindi l’attenzione sarà puntata sulle motivazioni della sentenza di primo grado: il 22 novembre.

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