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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Milano

Berlusconi e l'operazione al cuore: cosa rischia il "paziente Silvio"

Il cardiologo Michele Senni ai microfoni di Radio Cusano Campus: "Rischio mortalità al 3%, ma l'età avanzata del paziente non ammette sottovalutazioni"

MILANO -  Silvio Berlusconi dovrà essere operato al cuore. Il leader di Forza Italia sarà sottoposto martedì 14 giugno a un intervento di sostituzione della valvola aortica. Ad operare l'ex cavaliere sarà il dottor Ottavio Alfieri, primario di cardiochirurgia al San Raffaele di Milano.

L'INTERVENTO - Per spiegare la difficoltà dell'intervento, il Prof. Michele Senni, Direttore del reparto Cardiologia I, Scompenso e Trapianti di Cuore all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione "Genetica oggi", condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell'Università Niccolò Cusano.

OPERAZIONE "SALVA-VITA" - "Se non si interviene in tempi abbastanza rapidi, nel giro di 3-6 mesi, il paziente morirebbe" ha spiegato il prof. Senni. Una sostituzione della valvola aortica è un intervento a cuore aperto. Ad oggi non esistono interventi che si possono fare senza tagliare lo sterno. Viene messo il cuore in circolazione extracorporea, cioè viene completamente svuotato il cuore, la circolazione viene mantenuta dalla macchina e il chirurgo può intervenire sulla valvola aortica".

IL RISCHIO MORTALITA' - "La percentuale di morte è del 3% e l'età può essere un fattore determinante su questo" ha affermato il Prof. Senni. "Ma è chiaro che questa è una valutazione di media. Io credo che in questo caso la percentuale sia da ritenersi più bassa in quanto il Prof.Alfieri che opererà Berlusconi è uno dei più grandi e rinomati cardiochirurghi al mondo".

TUTTI I RISCHI - "Ovviamente - ha aggiunto - ci sono rischi legati ad una possibilità che il cuore abbia subito un danno durante il periodo precedente all'intervento, tale che il cuore non recuperi la sua potenza" ha spiegato il Prof. Senni. "Le altre possibilità sono legate ai rischi di sanguinamento durante la circolazione extracorporea o di lesioni e danni celebrali dovuti ad eventi embolici".

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