Berlusconi ci ripensa: "Torniamo all'opposizione a 360°"
L'ex premier detta la linea ai suoi: "Voteremo solo ciò che ci convince, l'Italicum così non va". Poi le accuse a Renzi: "Governa da solo ma non ha preso un solo voto"
"Torniamo all'opposizione". E sulle riforme "voteremo solo ciò che ci convince". Intervenuto telefonicamente ad un incontro organizzato da Gianfranco Rotondi, Silvio Berlusconi detta la linea ai suoi. E attacca nuovamente il premier. Il patto del Nazareno? "Ci siamo sgravati di un peso e possiamo tornare a lavorare a costruire un forte e compatto centrodestra", ha spiegato il Cavaliere.
ITALICUM - "Voteremo le riforme se saranno positive per il Paese ma riprendiamo il nostro ruolo a 360 gradi di oppositori. Non accetteremo, insomma, più quanto fino ad oggi abbiamo accettato", ammonisce l'ex premier. Come ad esempio "il doppio turno con soglia al 40 per cento, i candidati metà nominati e metà eletti con le preferenze, l'imposizione della lista unica che è difficile da realizzare per un centrodestra purtroppo diviso in diverse forze".
DERIVA AUTORITARIA - Insomma, l’asse con Renzi si è definitivamente spezzato. L’ex premier ribadisce il pericolo di una “deriva autoritaria", concetto già espresso davanti alle telecamere del Tg5. "Credo che ci sia ormai in tanti di noi la consapevolezza di vivere in una democrazia che non è una piena e vera democrazia, siamo governati dal terzo governo non eletto dal popolo, da un presidente del Consiglio che non ha preso un solo voto per fare il presidente del Consiglio".
SILVIO CAMBIA TUTTO: ORA LA LEGA DELLE LIBERTA'
BROGLI - Berlusconi torna poi a lamentare presunti brogli elettorali che avrebbero favorito il Pd. "Il Governo attuale è retto da una maggioranza che è frutto di un distacco tra noi e loro solo dello 0,37 per cento..." ha detto Berlusconi, “e noi abbiamo la convinzione di avere molti voti in più ma il nostro errore è di non esserci attrezzati contro la Sinistra che pratica lo spoglio delle schede in questo modo da decenni, quindi il risultato vero delle elezioni non lo sapremo mai”.
STOCCATA AL PARLAMENTO - L'ex premier ne ha per tutti, parlamentari compresi. "Ho avuto una brutta impressione circa il nostro Parlamento in occasione dell’elezione del Capo dello Stato. Ho visto mille persone applaudire ad ogni frase, felici, contenti... Una felicità di appartenenza a una casta privilegiata profondamente distaccata dalla gente che sta fuori e che non ha i soldi per arrivare a fine mese".
