"Questa volta non ci fermeranno": Berlusconi mette il cappello sul ponte di Messina
Dopo il via libera del Cdm si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali
Con l'approvazione del Decreto Ponte di Messina il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un testo che consente l'immediato riavvio del percorso di progettazione e realizzazione dell'opera come spiega in una nota il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Rinasce così la Società Stretto di Messina con la partecipazione del Ministero dell'Economia e del ministero delle infrastrutture.
In concreto si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali e rimette in pista i contratti di appalto cancellati dal governo Monti con il decreto legge 179 del 2012. Il nuovo iter autorizzativo dovrà bollinare il ponte strallato più lungo al mondo (3,2 chilometri).
A mettere il cappello sopra il progetto non solo il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ma anche l'ex premier Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che sui social rivendica la nuova ripartenza.
"Il Ponte sullo stretto di Messina riparte: è un progetto concreto, che rappresenta l'idea di futuro che abbiamo sempre avuto. Già 20 anni fa con il mio governo avevamo pronto il progetto, un'opera strategica che si sarebbe realizzata se la sinistra non fosse intervenuta con la politica dei 'no'. Questa volta non ci fermeranno". Così Silvio Berlusconi su Instagram, "è un'altra promessa agli italiani che siamo finalmente in grado di mantenere", aggiunge. "Sarà un Ponte che collegherà la Sicilia non solo alla Calabria, ma anche all'Italia e all'Europa intera: con il nuovo collegamento si metterà in moto un volano per l'economia siciliana che garantirà occupazione a più di centomila persone e la Sicilia potrà così diventare una base per la logistica dei trasporti internazionali in arrivo dal Mediterraneo", dice Berlusconi.
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In attesa del progetto esecutivo atteso per l'estate, il governo con l'appoggio già dichiarato del terzo polo, dovrà superare le criticità della progettazione sia che il ponte si presenterà a una sola campata - arditissimo e lontano da Messina sia da Reggio Calabria - o a tre campate con due pilastri appoggiati in mare sulle pendici del fondale dello stretto tutt'altro che geologicamente stabile.
In attesa dell'ennesima diatriba sui costi e benefici 45,2 milioni di persone l’anno e 3,3 milioni di tonnellate di merci attraversano lo Stretto sulle navi. In attesa che anche i treni ad alta velocità non si fermino più (ben prima) di Eboli resterà da sciogliere il dubbio se i 4 miliardi di costi preventivati siano un investimento che il nostro paese potrà sopportare.