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Venerdì, 19 Aprile 2024
Terremoto / L'Aquila

L'Aquila, sul sisma "la verità non si dice"

Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, teneva in pugno la commissione Grandi rischi e dettava la linea mediatica da tenere: è tutto nelle intercettazioni con gli esperti condannati a sei anni dal tribunale.

"La verità non si dice". Punto e basta. Firmato, Guido Bertolaso. E alla gente de L'Aquila spaventata per lo sciame sismico, va spiegato che "cento scosse servono a liberare energia" ma "non ci sarà mai la scossa che fa male"

Da un capo del telefono, il capo della protezione civile. Dall'altro, chi faceva parte della Commissione grandi rischi e ora si trova condannato a sei anni di reclusione per "mancata tutela" della popolazione. Sono le intercettazioni - come già accaduto per lo scandalo sulla ricostruzione della città e sui lavori per il G8 ribattezzato "From la Maddalena to L'Aquila" - a far capire in quale scenario si tenne la famosa riunione del 31 marzo 2009. Una riunione che si concluse con un messaggio "mediatico": quello di spiegare ai cittadini che non c'era alcun rischio sisimico e che, anzi, per dirla con le parole dell'allora vice di Bertolaso, Bernardo De Bernardinis, potevano stare a casa a bersi "un bel bicchiere di Montepulciano" (GUARDA IL VIDEO).

LE INTERCETTAZIONI. E' Repubblica a tirar fuori stralci delle intercettazioni tra Guido Bertolaso e il sismologo Enzo Boschi (tra i membri della Commissioni condannati): "Mi hanno chiesto - dice Boschi - ma ci saranno nuove scosse?". Era il 9 aprile 2009. L'Aquila era già un cumulo di macerie ma la paura era ancora tanta. E proprio in quella giornata era in previsione una riunione della Commissione presso la sede dell'Ingv di Roma.  Una riunione - come spiega Bertolaso - che di certo non serviva a monitorare la situazione. "Quindi la verità non si dice". E ancora: "Alla fine fate il vostro comunicato stampa con le solite cose che si possono dire su questo argomento, delle possibili repliche, e non si parla della vera ragione della riunione, va bene?". 

6 aprile 2009: il crollo de L'Aquila

Nessuno, ancora oggi, sa a cosa serviva quella riunione. Su cosa si dissero i membri della Commissione a Roma vige il massimo silenzio. Quel che si sa è che il timore in quei giorni era, come ricorda Repubblica, per la diga di Campotosto che in caso di un'altra forte scossa avrebbe potuto subire gravi danni.

Significativa, per capire il potere di Bertolaso sugli uomini della Commissione, la risposta di Boschi: "Non ti preoccupare. Sai che il nostro è un atteggiamento estremamente collaborativo. Facciamo un comunicato stampa che prima sottoponiamo alla tua attenzione".

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