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Sabato, 20 Aprile 2024
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Biotestamento, parroci suonano campane a morto: "In Italia la morte vince sulla vita"

In Molise protesta contro l'ok alla Camera al disegno di legge sul biotestamento dei parroci di Carovilli e Pietrabbondante (Isernia), e di quelli di Castropignano, Salcito e Duronia (Campobasso). L'iniziativa segue quella del 2016 contro le unioni civili

ISERNIA - Campane a morto in Molise contro il ddl sul testamento biologico approvato alla Camera giovedì: l'iniziativa è stata lanciata dal parroco di Santa Maria Assunta di Carovilli, don Mario Fangio, che con questo gesto ha voluto "evidenziare la dimensione delittuosa di questa normativa che invece di servire la vita ne accelera la morte".

All'iniziativa si sono uniti altri quattro parroci molisani di Castropignano, Duronia e Salcito, sempre in provincia di Campobasso, e di Pietrabbondante, in provincia Isernia.

Affisso anche un necrologio che recita: "Le campane suonano a morto perché la Vita è vittima della morte dall'aborto all'eutanasia delle Dat. Con queste l'Italia ha scelto di far morire, non di far vivere. Prosit".

"Con ciò - si legge in una nota - hanno voluto richiamare l'attenzione delle loro comunità il funesto evento legislativo, che creerà una grande mole di problemi, e minerà alla base la certezza della indisponibilità della vita umana. Invitano anche tutti a una seria riflessione a emendare sostanzialmente al Senato la norma, e bocciarla addirittura come inutile, potendo fare riferimento già alle normative sull'accanimento terapeutico e cure palliative".

Il biotestamentoLa proposta di legge passata giovedì all'esame della Camera, e che ora attende l'ok del Senato, prevede che il paziente possa rifiutare anche l'idratazione e la nutrizione artificiali. Esonera, inoltre, il medico da ogni responsabilita' derivante dalla scelta del paziente di non sottoporsi a terapie, ma gli riconosce la possibilità di essere obiettore di coscienza e, quindi, di rifiutarsi ad esempio di staccare la spina.

Non è la prima volta che don Mario protesta a suon di rintocchi: nel maggio del 2016, il sacerdote aveva fatto suonare le campane a lutto per dire no alle Unioni civili. "Le campane a morto annunciano con dolore che, con l'approvazione della legge Cirinna', votata anche da cattolici, sono morti il matrimonio e la famiglia secondo natura tra uomo e donna. Il manifesto invita a pregare anche per chi ne è stata la causa", scrisse in un manifesto affisso in Chiesa.

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