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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'intervista

"Vuole le trivelle, da Meloni un attacco alle politiche per il clima"

Angelo Bonelli, deputato di Alleanza verdi e sinistra, direttamente a Today, commenta l'intervento della premier

"Quello che balza ai nostri occhi è l'attacco forte alle politiche sul clima, cioè dire "più trivelle" in riferimento all'ecologia. Poi l'altro aspetto che trovo incredibile è che una parte del Parlamento si è alzata per applaudire all'annuncio di levare il reddito di cittadinanza, di fronte a una crisi sociale che aumenta nel Paese". Così Angelo Bonelli, deputato di Alleanza verdi e sinistra, direttamente a Today, commenta l'intervento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Parole definite dal leader dei verdi italiani come un "comizio della retorica con tutti messaggi che ricordano la propria provenienza politica". 

 Onorevole Bonelli, Meloni ha detto che "non c'è un ecologista più convinto di un conservatore" e ha parlato di "natura con l'uomo dentro", facendo riferimento alla necessità di coniugare sostenibilità ambientale ed economia. Cosa c'è di sbagliato?
"Ma un'affermazione di questo genere non significa nulla. È come la denominazione del ministero per la sovranità alimentare. Di fatto l'uomo sta in un contesto ambientale e oggi l'uomo è il responsabile dei cambiamenti climatici nel mondo. Questo distinguo serve solo a mascherare, nemmeno troppo poi, che loro osteggeranno le politiche per il clima. Anche aver cancellato la denominazione di "Transizione ecologica" dal ministero è un segnale chiaro. Del resto Meloni non ha mai fatto mistero che bisognasse superare il fondamentalismo ideologico". 

Con Meloni tornano le trivelle: "Sfruttiamo i nostri giacimenti"

Però ha detto chiaramente che non si farà influenzare dalle lobby di potere. È un bene no?
"Però la cosa più importante, che oggi sta determinando la crisi sociale legata al caro energia, sono gli extraprofitti. Giorgia Meloni non ha detto nulla sugli extraprofitti, cioè il sistema di potere di quelle società energetiche che hanno accumulato una ricchezza incredibile oggi in Italia. Una rapina sociale di cinquanta miliardi di euro. L'Eni ha fatto un utile di più 670% in soli sei mesi. Su quello non una parola. Indica che si è già schierata da una parte".

Sul Presidenzialismo? Meloni ha aperto al dialogo per cambiare la costituzione. Voi come vi ponete di fronte a questo?
"Noi siamo contrari alla svolta presidenzialista, riteniamo che l'Italia debba essere una democrazia parlamentare. Ci sono tanti altri Paesi europei che hanno stabilità politica. Da questo punto di vista non vediamo alcuna necessità e invece vediamo la necessità di una legge elettorale che consenta agli elettori ed elettrici di votare in maniera libera. Per noi uno di questi è il ritorno al proporzionale". 

Almeno avrete apprezzato la posizione nei confronti del fascismo.
"È un passo in avanti, come lo è aver espresso una netta condanna nei confronti delle leggi razziali. Dopo di che io conosco Giorgia Meloni da quando era ragazzina perché anche io sono di Roma e facevo politica da un'altra parte: il ritorno a Colle Oppio non lo dimentica. Nel riferimento agli antifascisti, che ammazzavano in nome dell'antifascismo, si è dimenticata l'altra parte di una stagione brutta, quando per esempio Walter Rossi veniva ucciso dagli squadristi fascisti". 

Ha riaperto la ferita di una pagina nera della storia politica italiana?
"Ha dimostrato di essere di parte, quella parte che non ha ancora fatto i conti con la storia. Quando si parla di quegli antifascisti che uccidevano con le chiavi inglese, si dimenticano le bombe, i ragazzi uccisi dagli squadristi fascisti e questo francamente è stata una grave pecca. Ma quanto è ontogenetica, è difficile riuscire a cambiare davvero vestito". 

Governo Meloni, la diretta.

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