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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Altro braccialetto, stavolta anti-stalking: continua conflitto d'interessi Cancellieri-Telecom?

Nel 2012 il ministro Cancellieri rinnovò il contratto con Telecom, che fornisce i dispositivi, per altri 7 anni. E nell'azienda lavora come alto dirigente Piergiorgio Peluso, suo figlio. Oggi l'ancora ministro rinnova l'idea, stavolta 'dedicati' agli stalker

Per fermare gli stalker il governo, ha anticipato il Guardasigilli Annamaria Cancellieri, sta pensando a varie misure che puntano a rafforzare il controllo sui persecutori. Le ipotesi in campo sono tante. Fa discutere tra le altre la proposta del dispositivo elettronico per tenere sotto controllo gli stalker. Un'idea, quella del "braccialetto", che tocca in un certo senso "in prima persona" la stessa Cancellieri.

IN USO SOLO 6 BRACCIALETTI - Ma procediamo con ordine. Il braccialetto è una ipotesi che deve essere messa a punto a livello tecnico. Poi si passerà alla proposta politica.  Per fermare i violenti, "sarebbe ora di tirare fuori dai caveau del Viminale i braccialetti elettronici che già ci sono e ci costano circa 10 milioni di euro in cinque anni", dice all'Adnkronos Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe. "Il contratto di gennaio 2012 -prosegue il leader dei baschi azzurri del Sappe- prevede l'uso di 2.000 braccialetti elettronici. Ma finora sono soltanto 6 i braccialetti in uso dai detenuti, e tutti nella città di Campobasso, dove un magistrato intelligente ha dato un segnale importante perché questa è la strada da perseguire se si vuole deflazionare il sistema carcere e fermare la violenza sulle donne". Il costo giornaliero del braccialetto elettronico è di 30 euro, contro i 170 euro al giorno che si spendono per un detenuto dietro le sbarre

VIDEO - IL MINISTRO CONFERMA L'ACQUISTO

ACQUISTATI DIECI ANNI FA-  Il 'Personal identification device' arrivò in Italia dieci anni fa. Il ministero ne noleggiò 400 con l'entrata in vigore del decreto legge numero 38 del 2 febbraio 2001. Ma la media di utilizzo, dati 2010, non supera i dieci braccialetti l'anno. Il braccialetto viene utilizzato solo su base volontaria da chi è agli arresti. "Va bene l'utilizzo del braccialetto elettronico anche per gli stalker - dice Enzo Marco Letizia, segretario nazionale Anfp (Associazione nazionale funzionari di Polizia)- ma va evitato che ci si fermi alla sola proposta suggestiva a cui non fanno seguito i fatti, come è successo con i braccialetti elettronici acquistati dal Viminale nel 2001, mai utilizzati e per i quali si sono spesi negli anni oltre 100 milioni di euro. Soldi sprecati".

CONFLITTO D'INTERESSI? - L'Anfp evidenzia "lo spreco di oltre 100 milioni di euro relativi agli oneri contrattuali tra il Viminale e la Telecom per l'impiego di 400 braccialetti mai utilizzati". Già, i braccialetti. Nel 2003 il ministero degli Interni firma un accordo con Telecom: 81 milioni di euro per l'utilizzo, fino al 31 dicembre 2012, di braccialetti elettronici per sorvegliare i detenuti ai domiciliari. La Corte dei Conti ha valutato questa intesa come un enorme spreco di soldi pubblici: "Antieconomica e inefficace".

Nel 2012, a settembre, in Telecom viene assunto come 'alto dirigente' Piergiorgio Peluso, che è il figlio di Annamaria Cancellieri. Nel 2012 – appena insediata – il ministro Cancellieri rinnova il contratto con Telecom per altri 7 anni. Una scelta quantomeno discutibile da parte di un Governo, quello Monti, che era chiamato a far quadrare i conti: 100 milioni di euro in dieci anni, 10 milioni di euro l'anno, per uno strumento utilizzato fino a ora pochissimo. Un caso di conflitto di interessi? Nel nostro paese il problema del conflitto di interessi nel rapporto tra interessi pubblici e privati non è affare solo di Silvio Berlusconi. Anche le vicende "minori" meritano di essere, in ogni caso, analizzate nel dettaglio.

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