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Giovedì, 25 Aprile 2024
Riforma della scuola

Roma, statue imbavagliate contro la "Buona Scuola"

Oggi è attesa l'approvazione della riforma alla Camera. Nella notte gli studenti, dopo una giornata di proteste, hanno imbavagliato decine di statue in giro per la Capitale: "Renzi sta silenziando il mondo dell'istruzione"

ROMA - Se un tempo c'erano statue che per protestare "parlavano", come Pasquino, ora hanno il bavaglio. Questa notte, infatti, l'Unione degli Studenti ha imbavagliato decine di statue romane per rimarcare quanto l'approvazione del ddl scuola prevista per oggi "silenzi il mondo dell'istruzione e della cultura, e al tempo stesso neghi un investimento vero per garantire l'accesso ai saperi il diritto allo studio".

UNIONE DEGLI STUDENTI - "La nostra democrazia è tenuta in ostaggio e l'approvazione del ddl scuola è l'emblema dell'autoritarismo del governo Renzi. Dopo mesi di cortei, occupazioni, proposte alternative e scioperi è assurdo che non si sia fatto un passo indietro: da settembre renderemo le scuole ingovernabili", afferma Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti sottolineando che "Renzi non ha compreso l'entità della resistenza che metteremo in campo. Il movimento della scuola ha già dimostrato di essere maggioritario nel Paese e non si fermerà!".

Proteste contro la Buona Scuola

I MOTIVI DEL "NO" - "Il governo con questa legge risponde soltanto agli interessi delle imprese, dei presidi-manager e alle logiche valutative degli Invalsi. Le scuole dovranno diventare 'imprenditrici' per autopromuoversi recependo fondi dal territorio e saranno palestre di clientelismi, autocrazia e assenza di diritti per studenti e lavoratori. Il risultato è solo quello di inasprire le disuguaglianze già oggi ben visibili e nel mentre continuare ad aiutare e scuole private", continua Lampis. 

LE DIECI NOVITA' DELLA "BUONA SCUOLA"

LE PROTESTE - "Noi abbiamo fatto tantissime proposte ma non ci hanno ascoltato. Vogliamo un "Altra Scuola" giusta che riparta da sette priorità radicalmente alternative a quelle governative per creare una scuola gratuita, di qualità, formativa, in grado di cambiare il modello di lavoro e di sviluppo", aggiunge. 

CAOS A SETTEMBRE - "Le scuole da settembre saranno un problema per il governo Renzi. Boicotteremo i dispositivi di valutazione, creeremo nuovi organi di partecipazione per bloccare l'applicazione della riforma, costruiremo proposte alternative da mettere in pratica scuola per scuola, evidenzieremo in diverse forme le mancanze strutturali della scuola pubblica italiana e continueremo a riempire le piazze con i lavoratori e i precari", prosegue il rappresentante dell'Unione degli Studenti. "Boicotteremo la legge in ogni sua forma, contro il mercato dei saperi e la privatizzazione dei diritti. Non faremo passi indietro, perché qui è in gioco una battaglia troppo importante sulla democrazia che va oltre la scuola".

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