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Sabato, 20 Aprile 2024
Lo scenario

Se Carlo Calenda cambia gruppo politico in Europa 

Una scelta emblematica di come, anche in Italia, si stiano ricollocando gli equilibri dei partiti

È sembrato come se non aspettasse altro. Prima ancora dell'ingresso del Movimento 5 Stelle nel gruppo dei socialisti e democratici all’Europarlamento, Carlo Calenda, ha spiazzato tutti. Come un fulmine, ha deciso di uscire dallo stesso gruppo e ha aderito a RenewEurope: l’area centrista e liberale al Parlamento europeo, fondata nel 2018 dal presidente francese Emmanuel Macron.  

Una scelta emblematica di come in Italia si stiano ricollocando gli equilibri dei partiti. È ormai alle spalle la stagione in cui il leader di Azione aveva un dialogo con il Partito Democratico. Con l’arrivo del nuovo segretario Enrico Letta, il Pd ha cominciano a riposizionarsi a sinistra, scegliendo l’alleanza con il Movimento 5 Stelle, escludendo così qualsiasi possibilità di avere come partner anche i centristi. Non tanto per Letta, che ha sempre sognato una grande alleanza con anche le forze di centrosinistra. Quanto per l’eurodeputato di Azione che, da quando è uscito dalla famiglia democratica, ha sempre vissuto con il mantra "mai con il Movimento 5 Stelle". 

Mai, neppure oltre confine. Il gruppo di Renew Europe al Parlamento europeo ha ufficializzato così l'ingresso di Carlo Calenda. "Arriva il centesimo membro per il gruppo Renew Europe e un nuovo partito con Azione. Benvenuto" ha annunciato su Twitter il presidente dei liberali, il francese Sejourne. Così Calenda entra nello stesso gruppo di Matteo Renzi e della truppa di Italia Viva.

Calenda e Renzi insieme in Europa? E in Italia? Sì, ma non sarebbe neppure troppo un retroscena. Oggi Calenda, unendo il consenso maturato in occasione delle scorse comunali a Roma ad un rinnovato ruolo in Europa, si candida a leader di un ipotetico nuovo polo di Centro che, c’è da giurarci, sarà la carta decisiva per la partita del Quirinale. Non fantapolitica.

"Questo è il primo passo verso la creazione di una forza di centro anche in Italia". Non lo ha detto uno qualsiasi, ma Sandro Gozi, altro eurodeputato che il gruppo RenewEurope ha contribuito a crearlo. Soddisfatto anche Benedetto Della Vedova (+Europa): "Ora tra noi ci sarà sinergia anche in Europa". Ma il più trasparente di tutti è lo stesso Calenda per cui la scelta è "un passo avanti nella costruzione di una forte presenza italiana nell'area liberal democratica". Se prendiamo per buona la ricostruzione di chi, nel Pd, ha visto il voto sul Ddl Zan al Senato come una messaggio in vista delle elezioni del Presidente della Repubblica, allora Calenda ha fatto di meglio: ha mandato un messaggio, forse anche più forte, senza dover affossare una legge sui diritti civili. 
 

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