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Lunedì, 11 Dicembre 2023
Le alleanze

Calenda gela il Pd: il "campo largo"? Dovrete passare sul mio corpo

All’assemblea nazionale di Azione presenti esponenti della maggioranza e dell’opposizione. Attacchi al Movimento 5 Stelle

Né a destra, né a sinistra, ma soprattutto mai con il Movimento 5 Stelle. Potrebbe essere questa l’estrema sintesi dell’assemblea nazionale di Azione, la prima dopo la scissione tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, che si è svolta oggi al teatro Eliseo e a cui hanno preso parte esponenti della maggioranza e delle opposizioni. Presenti il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, la ministra per le Riforme Istituzionali, Elisabetta Casellati, la segretaria del Pd Elly Schlein e quello di +Europa, Riccardo Magi.

Assente Giorgia Meloni

All’evento era invitata anche Giorgia Meloni, ma secondo indiscrezioni avrebbe preferito dare forfait per non complicare il lavoro del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che in questi giorni sarebbe al lavoro per evitare che la scissione del gruppo parlamentare Azione - Italia Viva a Palazzo Madama degeneri in una contesa a suon di carte bollate.

Carlo Calenda persevera nell’idea di costruire un polo "repubblicano, liberal-democratico e radicalmente riformista" che si posizioni al centro della scena politica italiana, una scelta decisamente incompatibile con l’idea del "campo largo" caldeggiata da Elly Schlein."Abbiamo le nostre differenze - ha detto la segretaria dem nel suo intervento - ma al di là delle differenze, con un approccio pragmatico, tante sono le questioni su cui noi possiamo lavorare insieme dimostrando che c'è un'alternativa a questa destra, costruendola nel merito delle cose e non chiudendoci in una stanza provando, forse senza riuscirci mai, a starci simpatici. Foggia lo dimostra: dove riusciamo a costruire un perimetro con un programma coerente e mettere in campo una candidatura credibile, noi siamo in grado di tornare a vincere insieme".

No al "campo largo"

Parole che però non sembrano scaldare il cuore del leader di Azione, che dal palco spegne gli entusiasmi: "Noi andremo per l'alto mare aperto a prendere i voti - ribadisce - finché non saremo talmente forti che saremo noi a dire agli altri con chi si vogliono alleare. Voglio che finisca il bipolarismo e voglio cambiare la politica in Italia. Noi vogliamo costruire un grande fronte repubblicano, siamo aperti e disponibili a cambiare se sarà necessario farlo e lo faremo dal giorno dopo le europee per costruire un grande partito riformista, democratico e popolare. Oggi riparte anche ufficialmente il lavoro del Terzo Polo, riparte con Elena Bonetti, Ettore Rosato e tanti altri che incontreremo qui".

Per il leader di Azione il "campo largo" non può esistere; di un’alleanza che veda dentro il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte non ne vuole proprio sapere. "L’opposizione - ha detto rispondendo a Schlein - non può essere un'alternativa perché oggi, se ci trovassimo a governare con il cosiddetto "campo largo", ci troveremmo a non riuscire ad avere un accordo sulle armi all'Ucraina, non ci troveremmo d'accordo su nulla. A Roma, che è piena di monnezza, dicono che non si può fare un termovalorizzatore: lo dico con affetto a Schlein, nella gara a fare il populista, Conte vince dieci a zero su di voi. Se volete il "campo largo", come dicono gli americani, 'over my dead body'. Dovrete passare sul mio corpo".

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