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Giovedì, 25 Aprile 2024
Riforma PA

Via libera della Camera alla riforma della Pubblica Amministrazione

Il testo, votato in Aula con 253 sì, 93 no e 5 astenuti, tornerà al Senato per l'approvazione definitiva che il governo conta di ottenere prima della pausa estiva. Tra le novità, una stretta sui dirigenti (che saranno licenziabili), l'introduzione del numero unico per le emergenze (112) e l'eliminazione del voto di laurea come barriera per l'accesso ai concorsi

ROMA - La Camera dei Deputati ha approvato la riforma della Pubblica Amministrazione. Il testo, che ora tornerà al Senato, è stato votato con 253 sì, 93 voti contrari e 5 astenuti. Tante le novità contenute nel testo del ddl, anche lo stop ai dirigenti condannati per danno erariale.

STRETTA SUI DIRIGENTI - Gli incarichi non saranno più a vita e c'è la possibilità di essere licenziati se l'ultimo incarico ricoperto viene valutato negativamente. Carriera e retribuzione verranno valutate in base al merito. Viene introdotto anche lo stop ai dirigenti condannati dalla Corte dei Conti. L'emendamento, presentato dal M5S, approvato ieri in tarda serata, prevede la revoca o il divieto dell'incarico, in settori sensibili ed esposti al rischio di corruzione, ai dirigenti condannati dalla Corte dei conti, anche in via non definitiva, al risarcimento del danno erariale per condotte dolose.

CONCORSI E VOTO DI LAUREA - Salta la barriera del voto minimo di laurea per la partecipazione ai concorsi della pubblica amministrazione. Marcia indietro, invece, sulla norma cosiddetta 'valuta-atenei' che introduceva nei concorsi pubblici il criterio del 'peso' dell'università in cui ci si è laureati. Prima approvata e poi stralciata dal testo, la misura era stata oggetto di numerose polemiche.

LAVORO - In caso di azione disciplinare, non sarà più possibile concludere la pratica con un nulla di fatto e non si può escludere il licenziamento. Per quanto riguarda l'articolo 18, la reintegra resterebbe. Approvato alla Camera anche un articolo che delega il governo ad adottare entro 18 mesi un nuovo testo unico sul pubblico impiego. Il controllo sui "finti malati" passa dalle Asl all'Inps.

SCOMPARE LA FORESTALE - Tra le principali novità del passaggio a Montecitorio c'è il trasferimento di funzioni, mezzi e risorse antincendio dal Corpo forestale dello Stato ai Vigili del fuoco nell'ambito del previsto assorbimento della Forestale in un'altra Forza di polizia. Viene istituito il numero unico europeo per le emergenze (112) su tutto il territorio nazionale con centrali operative regionali. Si tratta di un numero telefonico valido per tutta la Ue che l'Italia non aveva ancora attuato subendo una procedura di infrazione europea nel 2006. Nell'ottica della spending review anche le novità sul fronte delle capitanerie di porto: ci sarà un solo comando, sotto la Marina.

SPENDING REVIEW - Via libera anche alla soppressione delle Autorità indipendenti se le loro funzioni si sovrappongono a quelle degli uffici ministeriali. Sulle Authority arriva anche il livellamento degli stipendi dei dipendenti per avvicinare i trattamenti a quelli delle altre amministrazioni pubbliche con l'introduzione di "criteri omogenei" per il finanziamento delle stesse Autorità garanti. Arriva anche il taglio del 50% dei tempi burocratici per le grandi opere. Sul fronte delle Camere di commercio è previsto il taglio da 105 a 60. Nell'opera di riduzione si dovrà tenere conto della soglia dimensionale minima di 75mila imprese iscritte o annotate nel Registro delle imprese. Soglia che nel testo uscito dal Senato era stata fissata a quota 80mila. Cura dimagrante anche per gli uffici "periferici" dello Stato, a cominciare dalle Prefetture con la nascita del nuovo Ufficio territoriale unico. Nuovi poteri di controllo alla Presidenza del consiglio, in primis sulle Agenzie fiscali e sulle nomine dei manager pubblici. Scompare la figura dei segretari comunali, ma per tre anni potranno svolgere la stessa funzione pur essendo confluiti nel ruolo dei dirigenti locali.

COSA C'È NEL DDL - Via libera di Montecitorio anche al riordino delle partecipate e dei servizi pubblici locali con accorpamento e tagli delle società e nuove regole sulle nomine. Le funzioni del pubblico registro automobilistico passano dall'Aci al ministero dei Trasporti a cui fa già capo la motorizzazione. Esteso a 90 giorni il termine per far scattare il meccanismo del silenzio-assenso nelle questioni che coinvolgono le amministrazioni pubbliche in materia di ambiente e beni culturali. Grande preoccupazione per l'approvazione della norma è stata espressa dal Consiglio superiore dei beni culturali.

Il testo tornerà in Senato per l'approvazione definitiva che il governo conta di ottenere prima della pausa estiva.

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