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Sabato, 20 Aprile 2024
POLITICA / Italia

La Camera riapre, ma ci sono solo 100 deputati su 630

I grillini avrebbero voluto una ripresa "vera e seria" dei lavori parlamentari e non solo una convocazione di un giorno, ma di fatto l'aula era deserta

La Camera riapre oggi, per pochi minuti, tra le polemiche del Movimento 5 Stelle e la presenza di soli cento deputati su 630.

I grillini avrebbero voluto una ripresa "vera e seria" dei lavori parlamentari, mentre al centro della breve seduta c'è "solo" l'incardinamento del decreto che contrasta il femminicidio. Ad aprire i lavori la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha subito definito le polemiche "artificiose" e "strumentali".

Il M5s però non molla e ha attaccato in aula la presidente, con il deputato Danilo Toninelli che ha continuato a chiedere "l'effettiva e non simbolica ripresa dei lavori parlamentari". Non basta dunque "una mera ritualità" aggiunge Toninelli perchè la dottrina parlamentaristica prevede che l'incardinamento di un provvedimento abbia "come conseguenze che le commissioni vengano convocate e che abbiano inizio i lavori, per permettere di portare a conclusione l'esame del decreto nei 60 giorni previsti".

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Di certo c'è che sono poco più di cento su 630 sono i deputati che hanno preso parte alla seduta agostana, una quarantina di deputati del Pd, tra cui il segretario Guglielmo Epifani, nonché diversi esponenti 'renziani' (Richetti, Boschi, Rughetti). Oltre venti i deputati 'grillini', tra i quali il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Presenti, inoltre, una decina di parlamentari di Sinistra, ecologia e libertà, una decina di deputati del Pdl e infine alcuni parlamentari di Scelta Civica e Lega.

Nel corso della seduta c'è stato poi un nuovo battibecco tra i grillini e la presidente della Camera Laura Boldrini. "Correrò il rischio di essere populista e cinico come dice il collega Walter Verini", ha detto Walter Rizzetto (M5S). "La ratio delle critiche del movimento Cinque stelle non era tentare di non parlare di un tema così importante. Noi faremo la nostra parte. Quello che non capiamo è questo stop, queste mezze ferie per poi essere richiamati alla Camera e poi farne altre. La giornata di oggi costa 150-200mila euro tra trasporti e servizi offerti dalla Camera dei deputati, e noi saremmo stati più d'accordo a dare questi soldi ai centri in sostegno alle donne".
Immediata la replica di Boldrini: "Ma lei ha capito che è un obbligo essere qui? Cosa parla di sprechi? Questo è un esercizio democratico".

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