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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Case popolari, le proposte al governo: "Servono soluzioni di lunga durata"

Documento sottoscritto da Federcasa con i Sindacati Nazionali degli Inquilini per rilanciare l’Erp e tutto il settore delle case popolari: una sfida complessa

Nuovi finanziamenti costanti per l'edilizia residenziale pubblica, in modo da procedere all’immediato recupero degli appartamenti al momento inagibili. E' una delle varie richieste contenute nel documento sottoscritto da Federcasa con i Sindacati Nazionali degli Inquilini (Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini), per rilanciare l’Erp e tutto il settore delle case popolari, in Italia. Il testo, approvato lo scorso 8 novembre, sarà sottoposto all’attenzione del Parlamento, per richiedere una serie di interventi capaci di rispondere ai cambiamenti sociali in atto e ai nuovi bisogni emergenti che interessano il comparto abitativo. Si tratta, nello specifico, di una serie di misure volte a delineare una svolta nelle politiche abitative, oltre che nuovi ruoli per l’edilizia residenziale pubblica. 

Case popolari, la situazione in Italia

Tra le proposte avanzate vi è anzitutto la necessità di ripristinare un flusso di finanziamenti certi e costanti, in parte provenienti dalla fiscalità generale e in parte dalla lotta all’evasione, che nel settore dell’affitto rappresenta una quota rilevante e per la quale si rendono indispensabili azioni di contrasto attuate sia dall’Agenzia delle Entrate, sia dalle Amministrazioni locali, che permetterebbero di reperire risorse consistenti. È essenziale però che queste risorse siano concentrate sull’edilizia residenziale pubblica e non su progetti alternativi, fino ad oggi rivelatisi fallimentari.

"Aumentare il numero di alloggi"

Nel documento viene poi evidenziata la necessità di completare urgentemente il programma di interventi per il recupero e la razionalizzazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica, risolvendo le criticità emerse sui ritardi, ed aumentando così il numero degli alloggi disponibili. Altro punto fondamentale riguarda gli enti gestori delle case popolari, ai quali deve essere data la possibilità di concorrere, a parità con gli altri soggetti imprenditoriali, ad attività di produzione e di gestione immobiliare a rendimento, prevedendo che le risorse ricavate da questa attività siano utilizzate nella manutenzione e nella valorizzazione del patrimonio pubblico.

La manutenzione non può bastare

“Il documento che abbiamo sottoscritto nasce per proporre soluzioni che diano risposte efficaci al problema abitativo ed alla marginalità. - Commenta il presidente di Federcasa, Luca Talluri - È evidente che, con oltre 1 milione e 600mila nuclei familiari che vivono in una situazione di disagio abitativo, non basta mettere in campo interventi di manutenzione sul patrimonio esistente. Ci vogliono soluzioni più strutturate e di lunga durata, perché il sistema attuale è in una situazione cristallizzata”.

Abusivismo: come combatterlo in modo trasparente

Nel testo sottoscritto da Federcasa e Sindacati degli Inquilini si pone poi l’attenzione sul problema relativo all’abusivismo. In particolare viene evidenziata la necessità di contrastare le occupazioni abusive attraverso forme rapide e trasparenti di assegnazione degli alloggi liberi, fondi per il ripristino immediato degli alloggi che si rendono disponibili, ed accordi con Prefetture e Questure per il controllo del patrimonio.

Conferenza programmatica a gennaio 2018

L’ultima proposta contenuta nell’accordo prevedere infine l’organizzazione di una conferenza programmatica, da tenersi tra gennaio e febbraio 2018, che vedrà la partecipazione di ANCI, Governo (MIT), Sindacati, Conferenza Regioni, con lo scopo di definire con chiarezza gli obiettivi di una nuova politica abitativa ed i nuovi compiti e ruoli dell’edilizia residenziale pubblica.

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