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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Perché i franchi tiratori hanno stoppato Casellati al Quirinale

"Questo voto è una manifestazione di dissenso nei confronti di Salvini Meloni e Tajani" ha detto a Today il deputato Elio Vito

La prova di forza del centrodestra con il presidente del Senato Elisabetta Casellati candidata per il Quirinale non solo non è servita ad eleggere il Presidente della Repubblica, ma ha anche provocato un certo imbarazzo in tutta la coalizione di centrodestra. Lo scarto fra i voti che avrebbe dovuto prendere e quelli ottenuti è troppo alto. Casellati si ferma a quota 382 voti. Sotto i 400 voti (soglia psicologica per sancire una certa unità di intenti a destra) e ancora più lontano dal numero dei grandi elettori di tutto l’arco di centrodestra che sono 453.

Ad impallinare Casellati sono stati almeno 70 franchi tiratori. Il dubbio è che una parte di questi provengano addirittura da Forza Italia perché i voti a Berlusconi e Tajani sono indicativi. "Ascoltando lo spoglio delle schede mi sembra che ci siano stati dei voti in libera uscita - ha detto il senatore di Forza Italia Gianfranco Rotondi - Sono usciti nomi come Tajani e Berlusconi che si sommano alla massa critica di centrodestra, ma non sono andati al candidato indicato. Sono le fibrillazioni che all’interno delle forze politiche si scaricano sulle votazioni a scrutinio segreto".

"Io sono franco non tiratore ed avevo annunciato pubblicamente che non condividevo la scelta del centrodestra di contarsi sulla seconda carica dello Stato. - fa sapere il forzista Elio Vito - Credo che si manifesti un dissenso non rispetto alla Casellati ma alla gestione che stanno avendo Salvini Meloni e Tajani".

Elezioni Quirinale, che cosa succede dopo il voto su Casellati: la diretta

"Non era previsto un così alto numero di franchi tiratori - commentato Emilio Carelli di Coraggio Italia - Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Avevamo messo in guardia che i voti non sarebbero stati sufficienti e così è stato. Molti voti andati a Tajani e Berlusconi la dicono lunga su chi può essere stato a non votare Casellati. Adesso è arrivato il momento di compiere un gesto di coraggio e puntare su una nuova candidatura che per noi deve essere quella di Mario Draghi".

Dunque dal partito di Toti e Brugnaro l’invito per spiegare un esito così negativo è guardare dentro il partito di Silvio Berlusconi. Ma Fratelli d’Italia punto invece il dito proprio contro il partito fuksia. "Ecco, sei contento? Stai già festeggiando?" dice Ignazio La Russa mentre attraversa il Transatlantico e incrocia Giovanni Toti, come ad accusarlo di esserne l’artefice. "No, no - risponde Toti - vi lascio andare avanti...". Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia non si nasconde dietro un dito ed è convito: "Ritengo di poter affermare con una ottima sicurezza che non vengono da Fratelli d’Italia. È un numero importante questi sì, ma Fratelli d’Italia ha votato in modo compatto dalla prima votazione".+

Chi sono i franchi tiratori

Dunque il sospetto è che si sia sganciato un pezzo di Forza Italia che ha così espresso il proprio dissenso per la dirigenza del partito, ma anche che ci sia stata una quota di centristi, dunque Coraggio Italia, che potrebbe aver dimostrato di preferire Mattarella a Casellati. In queste ore è in corso un vertice di centrodestra con Tajani, Meloni, Salvini e la coppia Toti e Brugnaro. C’è da capire se il leader della Lega Matteo Salvini sia ancora il king maker dell’elezione del Presidente della Repubblica perché, ad oggi, non ha fatto eleggere un capo dello Stato (né di desta né di sinistra) e ha consentito che la seconda carica dello Stato fosse delegittimata. Ma Rizzetto risponde secco: "Io credo che il king maker debba essere il centrodestra". Sarà, ma la figura di Salvini leader si sta scolorando. 

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