Casini avverte Bersani: "No ad alleanza con Vendola"

"Non accetto ultimatum da nessuno". E' questo, per dirla con uno 'slogan', il senso della conferenza stampa indetta da Pierferdinando Casini, leader dell'Udc. Una conferenza "per fare il punto della situazione" su una serie di temi.

Dalle elezioni politiche alla legge elettorale passando per la questione delle alleanza, quello che si è presentato oggi alla Camera è un Casini scatenato che non risparmia attacchi a nessuno. In primis al Partito Democratico.

CASINI CONTRO VENDOLA - La questione è semplice e si chiama articolo 18. O meglio, referendum sull'articolo 18. Ieri Idv, Sel, Prc hanno presentato i quesiti per abrogare la riforma Fornero che tocca lo statuto dei lavoratori. Ed è su questo referendum che Casini si espone: "Chi, dopo il governo Monti, si vuole assumere la responsabilità di guidare il Paese, niente ha a che fare con chi ha presentato i referendum dal contenuto antitetico a ciò che si è fatto in questi mesi". In poche parole: mai al Governo con chi attacca Monti.

LA CONFERENZA - "L'idea della conferenza stampa mi è venuta ieri sentendo Bersani. Al mio amico Bersani voglio dire che l'Udc non deve fare proprio nulla salvo mantenere le idee che ha sempre sostenuto con lealtà. Non abbiamo fatto alcun accordo con il Pdl ma dico chiaramente al Pd che non possiamo rinnegare ciò che abbiamo sempre sostenuto, cioè che il modello tedesco è il nostro modello ideale e che le preferenze sono fondamentali per restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i parlamentari".

LEGGE ELETTORALE - Casini spiega di essere pronto a "venire incontro al Pd" sulla richiesta del premio di maggioranza alla coalizione anche se "penso sia dannoso perché spinge ad alleanze che poi non governano. Tuttavia, se deve diventare un affare di Stato, siamo pronti a fare un passo indietro ma le preferenze sono fondamentali".