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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Casini e Fini: il 'nuovo' centro chiede il "Monti bis"

Il leader dell'Udc da Chianciano spiega che "per noi, dopo Monti, c'è Monti". Il presidente della Camera, intanto, non ha dubbi: "Il futuro di Fli? Non sarà al centro ma con l'Udc per riportare l'Italia al centro"

Grandi manovre in corso verso le elezioni. Da una parte i poteri forti che pressano Monti per un governo Tecnico-Bis. Dall'altra Pierferdinando Casini che, chiudendo la festa dell'Udc in quel di Chianciano Terme, si lancia in un accorato appello: "Per noi, dopo Monti, c'è Monti. Il cammino non va interrotto". Quindi Gianfranco Fini che, da Mirabello in occasione della Festa Tricolore, spiega come "il futuro di Fli non sarà al centro, ma a fianco di Pierferdinando Casini per riportare l'Italia al centro".

In mezzo a questa corte serrata, Mario Monti prova a prendere le distanze dall'ipotesi di un suo secondo governo. Il prof non accetterà mai di essere sottoposto al voto degli italiani. Al massimo, accetterebbe nuovamente la presidenza del Consiglio previo accordo post-elettorale tra le forze politiche.

MANOVRA AL CENTRO - Ma l'Udc non ci sta. E a quanti 'sentono' possibile una candidatura al centro di ministri 'montiani', da Corrado Passera (Sviluppo Economico) a Andrea Riccardi (Cooperazione), Casini rilancia: "Il presidente del Consiglio Mario Monti ribadisce che il suo orizzonte finisce nel 2013. Io lo contraddico: per noi dopo Monti, c'è Monti. Il cammino non va interrotto". Il leader dell'Udc, chiudendo la festa del partito a Chianciano Terme che ha sostuito nel simbolo il cognome di Casini con 'Italia' proprio per aprirsi a una premiership diversa, ha messo in campo senza più riserve la premiership di Mario Monti anche per la prossima legislatura.

MANOVRA VERSO IL CENTRO - Se Casini guarda all'attuale premier, l'attuale presidente della Camera, Gianfranco Fini, guarda a Casini. "Il futuro di Fli non sarà al centro", ma a fianco di Pierferdinando Casini per "riportare al centro l'Italia". E a tenere le redini del partito sarà il presidente della Camera in persona, che ne ha dato l'annuncio durante il comizio ieri alla Festa del Tricolore a Mirabello.

Ormai alla vigilia della campagna elettorale Fini ha rilanciato l'assemblea dei mille il 30 settembre ad Arezzo ("non ci saranno simboli di partito, andremo lì per ascoltare") e hacercato di rianimare i suoi, distribuendo per circa un'ora critiche a Bersani, Vendola, Berlusconi, alla Lega, all'"antipolitica" di Grillo e chiedendo di non considerare una "parentesi l'esperienza del governo Monti": dopo le elezioni - ha spiegato - ci sarà inevitabilmente un "governo politico, ma bisognerà continuare con la politica del rigore".

Né col centrodestra né col centrosinistra, questo è il senso del suo intervento: "Lo spazio c'è" per un'alternativa a Bersani e Berlusconi, "sta a noi riempirlo", ma "non possiamo pensare di farlo da soli" questo "non significa rinnegare" i valori della tradizione della destra ma "avere la capacità di trovare elementi comuni nell'interesse generale".

Prima di lasciare il palco, il leader di Fli ha fatto una promessa: "Mirabello mi vedrà doverosamente alla testa di coloro che in questi mesi hanno dato vita sul territorio a Futuro e libertà e mi scuso se non l'ho potuto fare in precedenza per evidenti ragioni".

PDL: "SI A MONTI" PASSANDO DALLE URNE - Al Monti bis, da Cernobbio, non ha chiuso la porta il segretario del Pdl Angelino Alfano. Ma a condizione che il nome di Monti sia sulla scheda elettorale per sottoporsi al giudizio dell'elettorato. " Chi vota - ha detto Alfano di Monti e confermando che sulla scheda gli elettori troveranno anche quello di Silvio Berlusconi - dovrà trovare il suo nome sulla scheda. La democrazia ha il suo sale nella celebrazione delle elezioni e nella consacrazione al governo di chi le vince".

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